L'anno del diluvio

E' una storia interessante, strana, i personaggi sono pazzeschi, fuori di testa -almeno per quanto mi riguarda-, del genere che ti lascia sbalordito per le fesserie che dice. E questa è una delle cose che più mi ha incuriosito. Ammetto che all'inizio mi aveva lasciata un po' interdetta, ma forse proprio per questo andando avanti l'ho amato sempre più. Si passa da un estremo all'altro, in un post-apocalittico che ti lascia col fiato sospeso fino alla fine. Libro magnifico: consiglio di prendere tutta la trilogia perché è geniale

Il Diluvio senza Acqua si è abbattuto sul pianeta. La profezia dei Giardinieri di Dio si è avverata. I sopravvissuti tenteranno di far nascere una nuova civiltà? C'è ancora speranza?. Bellissimo libro distopico, seguito del precedente "L'ultimo degli uomini" . Complessa la prima parte del libro, ottima caratterizzazione delle protagoniste Ren e Toby, esilaranti i cracker. In certe pagine del libro ci sono gli echi di situazioni nel nostro tempo del covid-19. Eccezionale la narrazione della Atwood. Non mi rimane che leggere "L'altro Inizio"

Secondo volume della trilogia di MaddAddam, forse mi è piaciuto perfino più del primo. Nel primo la disperazione e la lenta, tragica rivelazione di Uomo delle Nevi colpiscono e sconvolgono, qui sapendo già qual è stato il "diluvio" in questione la narrazione si è svolta al contrario, in un certo senso, e l'attenzione si è focalizzata più sui retroscena che nella messa a fuoco dell'universo distopico. Ammiro la Atwood per aver voluto introdurre il tema religioso e per averlo fatto in maniera comunque rispettosa e delicata, per quanto non risparmi nulla: le incoerenze interne di un gruppo anti-tecnologico e anti-medicina, gli integralismi, ecc. Una lettura sempre più affascinante.