La sete. 15 vampiri italiani

Come antologia non è male, ci son dei bei racconti, molto diversi l'uno dall'altro. In alcuni racconti la presenza del vampiro si fa sentire poco, devo dire che mi aspettavo qualcosa di più vampiresco... I racconti che ho preferito, quelli insomma da 4 stelle, sono stati "Tu mi fai sangue", di Cristiana Astori, "La passione del sangue", di Claudio Calia e "Rossa apocalisse", di Liri Trevisanello. A parte "Bevi, fratello mio", di Nicola Lombardi (il racconto che mi è piaciuto di meno), gli altri si aggirano sulle 2 o 3 stelle. Fra questi decisamente spicca "Il prossimo", di Paolo Di Orazio, soprattutto per il personaggio di Padre Sebastiano. Non è un'antologia indispensabile per gli amanti dei vampiri, ma di sicuro ci si possono trovare racconti freschi e godibilissimi, alcuni dei quali valgono da soli la spesa del libro.

La furba moda dei vampiri colpisce anche l'italia. I risultati di questa antologia sono deludenti. Non ci si salva da stereotipi e cliché. Gli autori cadono nei maggiori errori degli 'aspiranti scrittori': infodump, metafore trite e ritrite, verbosità, mancanza di controllo di tempi e ritmi e caratterizzazione dei personaggi. Quasi tutti i racconti si basano sulla 'sorpresa': 'lui/lei era... un vampiro!" Autori italiani di genere bravi ce ne sono in italia, cercateli altrove e risparmiate i vostri soldi.

Un'antologia sui vampiri mancava in italia, ma questa ha degli esiti incerti, come se i racconti fossero stati scritti frettolosamente per essere inseriti qui dentro. Bello il titolo. Poca qualità nella scrittura, poca sostanza nei racconti: tutto già letto e soprattutto già visto (anche perchè è tutto preso dal cinema di genere che ha ampiamente visitato e rivisitato il mondo dei vampiri).