Lo specchio delle fate

Esistono libri scritti meglio, personaggi più vividi, non ho potuto fare a meno di trovare Lo specchio delle fate piatto, banale, vuoto e privo di contenuti. Credo sia pieno di chiacchiere utili solo a compensare la mancanza di avvenimenti. I personaggi appaiono giusto il tempo di parlare o trascinare la protagonista da qualche parte. Dana stessa si lascia muovere dagli eventi e nonostante ribatta più volte che si reputa matura per la sua età le sue azioni la smentiscono in pieno. In un libro bisogna MOSTRARE le cose, non raccontarle; se la protagonista mi dice di essere matura e poi si comporta come una bambina spaurita e capricciosa io non posso non considerarla in tal modo. E poi trova bellissime tutte queste persone che si trova attorno e continua a ripetere che si trova bruttina, dimostrando una scarsa autostima, questo può anche essere un problema di tante persone, ma a mio parere un'eroina di un libro dovrebbe aere altre priorità, specialmente in una situazione simile, dove per sopravvivere dovrebbe tirar fuori la sua grinta, la sua astuzia e tutto quello che può per potersela cavare; Dana non riesce a fare nulla, se non accettare passivamente le decisioni che gli altri prendono per lei, e l'unico tipo di reazione dopo aver rimuginato sul fatto che non è quello che vuole fare è piagnucolare con sé stessa o con chi ha attorno. Tutto ciò è contornato sì da uno stile di scrittura semplice, ma questo stile è tanto semplice da risultare anonimo e capace di privare la storia di quel minimo di particolarità ed atmosfera che potrebbe avere. Ovviamente è scritto in prima persona e quindi passa tutto attraverso la mente della protagonista e viene, ovviamente, ulteriormente appiattito. Ho fatto davvero fatica a continuarlo già da pagina 30 e non mi interessa sapere come va a finire. Ci sono libri migliori, provate Il Circo della Notte di Erin Morgenstern, quello sì che è pura magia.

Il libro più piatto che io abbia mai letto. Premetto che ho deciso di leggerlo visto le recensioni positive su IBS, e siccome lo avevo in wishlist da un po' ho deciso di leggerlo. Partiamo dall'inizio: Dana ha dei problemi con la madre alcolizzata, e quindi diciamo che è lei quella che deve fare l'adulta. Tutto questo solo però nel prologo, perchè poi si comporta come una bambina di 5 anni per tutto il libro. La trovo un personaggio stupido e inconsistente, che ti fa solo venire voglia di prenderla a schiaffi ogni due minuti. E' ingenua - troppo, non puoi fidarti di OGNI cosa ti venga detta - e non so se sia in piena crisi ormonale, ma trova strafigo ogni essere di sesso maschile da quando mette piede ad Avalon (e dico tutti, ci mancava solo più che si prendesse una cotta per suo padre e l'aveva presa per tutti). Sugli altri personaggi non si può dire molto, visto che non sono bene approfoditi: del padre si sa poco niente, mentre di Ethan e Kimber mi sarebbe piaciuto sapere qualcosa in più (così come di Finn e del figlio). L'ambientazione... non è molto raccontata, quindi non mi sono nemmeno calata nel paesaggio: ok, dice che Avalon è su una montagna, tutto qui. Mentre di Fairie non si sa proprio niente visto che non appare nel primo libro. Poi, come avevo già anticipato, il libro è piattissimo: non succede NIENTE di niente, se non un attacco all'inizio e uno alla fine. Più che un fantasy è un racconto sulla prigionia di questa povera bambina capricciosa. Ho dato 2 stelline ma ne meritava addirittura 1, quindi non leggerò i seguiti.

Dana, ragazza dalla vita difficile, l'ho trovata un po' antipatica ma alla fine è una ragazzina cresciuta troppo velocemente e quindi non potevo certo aspettarmi un comportamento esemplare! "Perché" direte voi? Semplice. Scappare e andare incontro ad una nuova vita, senza sapere nulla, da una parte è segno di grande coraggio ma a parere mio, è principalmente segno di grande stupidità. Certo, senza questa caratteristica, la storia non sarebbe mai incominciata, quindi mi sta bene. Ci sono altri fattori che non condivido, come il fatto che si prenda una cotta alla velocità della luce e che sia così stupidamente ingenua? Però, se mi trovassi al suo posto, avrei anche io timori come lei. (appunto personale. Vai ad Avalon e tra tutto, non ti viene in mente che forse potresti imparare ad usare la magia????? No ovviamente, quella sarà l'ultima cosa che penserai alla fine del primo libro?.!!!! Ma che cacchio?..?!?!?!?) Altro passaggio che condivido per metà è la Madre. Non posso nemmeno dire la "tipica alcolista" perchè direi una cavolata. Bere forse è l'unica cosa in cui si punta mentre per il resto è passiva (e fastidiosa). Trovo che sia la persona più inutile, odiosa e patetica di tutti i personaggi che ho incontrato in questo libro. Certo, viene compensata dal Padre sincero ma politico e dalla Zia glaciale e folle, questo però non me la rende più simpatica. Tra tutti i personaggi, creati abbastanza bene, ammetto che tifo non per i protagonisti (o protagonista? No, il ragazzo non lascerà tutto il palcoscenico a Dana..) ma per una "coppia" di seconda (o terza?) fila. Al momento mi sfuggono i nomi ma, per chi ha letto il libro, dico che sono la sorella del giovane mago potentissimo (quello che ci prova con Dana) e il figlio della guardia del corpo (sempre della protagonista).