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Nonostante io sia una fan della serie ho trovato questo libro molto difficile da finire. Un libro troppo di passaggio dove in 800 pagine vengono forse narrati 4/5 eventi di rilievo. Ripetizioni e lentezza nella scrittura. Capisco il voler ampliare le descrizioni per allungare un po’ il brodo ma così è veramente troppo!
800 e passa pagine di estenuante lentezza. Dovevo leggerlo la scorsa estate, ma mi mancava sempre il coraggio di affrontarlo. Diana Gabaldon scrive davvero un sacco, si perde nelle descrizioni del quotidiano, e nonostante sia una caratteristica del suo stile che apprezzo molto, in questo libro, secondo me, ha decisamente esagerato. L'avventura riparte poco dopo il punto in cui ci eravamo fermati in "Passione oltre il tempo", ma essendo la prima parte dell'omonimo volume in lingua inglese, tutto quello che succede è un enorme preludio che prepara la scena per "Vessilli di guerra". Vediamo come procede la vita nella colonia della Carolina del Nord. Osserviamo adunanze, matrimoni, scene domestiche ed esplorazioni dei boschi. Ma davvero pochi passaggi ci svelano qualcosa di interessante che probabilmente ci viene lanciato come esca per futuri svolgimenti della trama. "La croce di fuoco" è una enorme digressione storica, in cui la Gabaldon rallenta moltissimo la velocità della narrazione. Non dico che non sia godibile, ma mi è mancata molto l'azione, e faticavo a trovare la concentrazione per leggere. Perciò, per il momento, è il libro che reputo peggiore all'interno della serie
Per me qua c’è stato un declino molto duro. L’ho trovato un po’ pesante e noioso. Per raccontare una giornata sola più di 200 pagine, è stata veramente un’impresa andare avanti. Nonostante questo si continua perché è sempre la mia saga preferita.
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