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Un bel romanzo poliziesco nel più puro stile hard-boiled, calato però in un'ambientazione futuribile in un mondo in cui molte e svariate droghe sono disponibili facilmente (con effetti modulabili in relazione alle necessità e ai gusti individuali), in cui al contempo esiste una rete capillare e spietata di controlli sulle vite degli individui e in cui le persone non desiderate (moleste per il sistema senza necessariamente essere delinquenziali)- come nel sistema dell'inquisizione di antica memoria - vengono semplicemente "ritirate" per anni e conservate, congelate, in una sorta di animazione sospesa per essere poi restituite alla vita allo scadere della pena e nuovamente immesse in un mondo che, nel frattempo, anche a distanza di pochi anni, è profondamente cambiato (progredito o regredito, a seconda dei punti di vista). Sono inquietanti le prospettive proposte dall'Autore nel suo divertissement di un mondo dominato dalle tecniche di manipolazone genica, in cui è possibile la produzione di esseri ibridi che uniscono in sè fantasiose caratteristiche antropo-zoomorfe e in cui ciascuno a seconda dei suoi gusti personali e dei propri desideri può assumere la morfologia che più gli aggrada (uomini-canguro; donne-pecora etc., etc.). E' il primo libro di Jonathan Lethem che mi sono trovato a leggere: devo dire che l'impatto con esso è stato decisamente positivo sia per il riscontro di un ritmo narrativo asciutto ed incalzante tipico dei romanzi hard-boiled, sia per la capacità di dar vita agli scenari di questa terrificante società futuribile, che molto richiama gli universi dickiani, pur evocando anche alcune delle anticipazioni di Stanislaw Lem (quali, ad esempio, quelle contenute ne "Il congresso di futurologia"), oltre ad elementi tipici della narrativa di Wells (L'isola del dott. Moreau). Il romanzo di Lethem richiede una lettura attenta e continua, poichè l'intreccio è complesso e c'è il rischio di smarrire il filo della narrazione, e perdere alcuni fondamentali elementi del plot.
Certamente una storia che racconta di un'America futura dove tutti prendono droghe per dimenticare, dove s'è trovato il modo di far crescere i bambini in fretta per non averli tra i piedi, ma poi si adottano animali geneticamente modificati che parlano e ragionano (non troppo), e dove, se commetti un crimine, ti sbattono in animazione sospesa e ti svegli che tua moglie è invecchiata di vent'anni e i tuoi genitori sono morti da un pezzo... sì, per apprezzarla bisogna avere un certo gusto per la fantascienza, ma non quella delle spadate e dei botti, non quella degli effetti speciali; ma quella che non si spaventa di portare un ragionamento alle estreme e folli conseguenze. L'altra recensione cita Philip K. Dick; sante parole. Lethem è un allievo di Dick, in tanti sensi, ma anche di DeLillo. E ha un'ingegnosità e un'inventiva scalmanate. Per cui, il libro lo consiglio a chiunque voglia, come dicevano i Monty Python, qualcosa di completamente diverso. Un bel romanzo avantpop, per farla breve.
buona ambientazione futuristica (alla P.Dick, ma molto meno psicologica) con molte trovate carine (ricordate il dispensatore di sigarette de "il quinto elemento" - ecco, tipo...) per questo giallo ambientato nella Oakland post 2000. L'intreccio parte bene, ma risulta un po' tirato via verso la fine. Mancano spiegazioni sul funzionamento di alcuni marghingegni del futuro (tra cui qualcosa che mi ha ricordato il "memories player" di "strange days") ma nel complesso non è male, anzi. Se si è più interessati all'intreccio giallo, beh, forse non è il massimo, ma se piace Dick, allora è più che consigliato. Avverto...non aspettatevi i risvolti psicologici di "ma gli androidi sognano pecore elettriche"....
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