Frankenstein

La storia è ormai divenuta un luogo comune: Frankenstein, una sorta di scienziato pazzo,da vita ad una creatura dalle fattezze mostruose che sentendosi discriminata dal genere umano arriva a commettere crudeli delitti. Era talmente scontata che non avrei speso il mio tempo a leggerla se a scuola non avessimo studiato il romanzo e letto alcune parti. Allora è scattata la mia curiosità, ho comprato il libro e ho scoperto che non vi era assolutamente niente di scontato. E' una storia eccezionale, ricca di colpi di scena, di descrizioni accurate e di squisite rifiniture. E' una storia crudele, amara, intensamente passionale, scritta con lo stile elegante e poetico tipico dei classici della letteratura gotica. Il tema affrontato è uno dei discussi da tutti i tempi, ma sempre attuale e affascinate: l'uomo che vuole assolutamente oltrepassare i propri limiti, peccando (quasi inconsapevolmente)di hybris si incarna perfettamente nel dottor Frankeinstein, soprannominato il moderno prometeo. Inoltre ho davvero apprezzato la tecnica narrativa utilizzata dall'autrice, ovvero quella del romanzo epistolare che da voce ai tre personaggi pricipali: Walton (che intraprende una spedizione pericolosa nei mari del nord), Victor Frankeinstein (trovato da Walton in mezzo ai ghiacciai), il mostro (che racconta come da essere docile sia diventato feroce e assetato di sangue), poi ancora Frankeinstein e infine Walton che chiude questa storia dopo averla iniziata quasi in maniera ciclica. Bisogna comunque dire che la narrazione è resa ancora più rifinita dall'uso dei riferimenti ai grandi letterati del tempo: Vittorio Alfieri, John Milton e, in particolare, Samuel Taylor Coleridge con "The rhyme of the ancient mariner". Quindi, a circa due secoli dalla sua pubblicazione, il romanzo di Mary Shelly sa ancora come impressionare.