La bambina di neve

Il libro, che riprende una vecchia favola russa, è diviso in tre parti, ma a me sono piaciute soprattutto le prime due in cui Pruina è una bambina. Senza la terza parte avrei dato quattro stelle. Bella l'ambientazione nella fredda Alaska.

La bambina di neve di Eowin Ivey è una vera e propria favola invernale basata sulla leggenda russa Snegurochka, il romanzo è ambientato in Alaska tra gli anni 20' e 30'. I protagonisti sono una coppia non più giovane senza figli che sognano di rifarsi una nuova vita in queste terre selvagge ma rimpiango o di non aver avuto figli... Finché una bimba misteriosa non busserà alla loro porta. Una storia dolce e malinconica che affronta temi importanti come la maternità, la vecchiaia ma soprattutto la fatica di vivere in una terra selvaggia, la crudeltà della vita selvaggia ma anche la sua bellezza. Un romanzo che scorre al ritmo delle stagioni, lento per certi aspetti ma mai noioso.

Per la prima volta mi trovo a leggere un racconto che nella prima parte è crudo ed estremamente realistico e nella seconda, senza entrare in contraddizione, si sviluppa una fiaba! É devastante scoprirsi completamente immedesimati nei turbamenti di questa coppia. Un uomo e una donna che hanno ridotto al minimo i loro dialoghi eppure si comprendono molto bene, intuiscono uno le intenzioni dell’altro e si rispettano profondamente proprio come ci si aspetterebbe da “una sola carne”! tutto questo emerge dal racconto senza dover leggere melensi ragionamenti introspettivi …semplicemente lo si intuisce, arriva diretto dentro il lettore senza lasciare dubbi.