Protocollo

Questo volume è un mix di media e stili, principalmente di fotografia. La storia mi ha ricordato abbastanza A scanner darkly - Un oscuro scrutare di Philip Dick, in cui il protagonista non sa in quale tipo di realtà stia vivendo, senza sapere se deve dare retta ai suoi sensi (alterati però dalla Sendai), al suo istinto, o ad altre persone, il tutto si gioca su questo. Circa metà del volume è dedicata più all'auto-investigazione del protagonista Aki, che cerca di capirci qualcosa, ma l'altra metà del volume diventa più un book fotografico in cui si è lasciata la libertà creativa a Marco Bolognesi di rappresentare l'addestramento del protagonista e delle robo-geishe (e qui potremmo prendere spunto da Ghost in The Shell) secondo i dettami della Sendai.

Un esperimento riuscito bene, tutto sommato. Un collage di narrativa, graphic novel e fotografia. Forse mi sarebbe piaciuto vedere un po' più della prima rispetto alle altre due, ma va bene così.Consigliato per gli amanti del genere cyberpunk (alla William Gibson). Non tanto per la trama (non apporta nulla di significativo al filone) ma piuttosto per il format in cui si presenta. P.S. Ehi! Le lenti Sendai che alterano la realtà che ci circonda esistono già: il TG1 le ha scoperte da tempo...