Angel

Mi è piaciuta molto la storia. Consiglio.

Inizio subito con il dire la prima nota negativa di questo libro: il tempo verbale. Tutta la storia viene narrata al presente, dalla protagonista femminile, Vittoria, un giovane angelo che vive con un gruppo di altri angeli a Viterbo (ottima la scelta per la location italiana). La preferenza dell’autrice per il tempo presente mi ha contrariata fin da subito e non mi ha fatto godere a pieno la storia. Sarà un mio gusto personale, ma preferisco la lettura al passato, in quanto al presente mi riempie di ansia, come se nemmeno l’autrice sapesse bene cosa sta per descrivere, come se tutto e niente potesse accadere da un momento all’altro. Seconda nota negativa: la fretta nella narrazione. Amo i dettagli, amo le lunghe (ma non troppo) descrizioni, di paesaggi, di ambienti, di persone, di sguardi, di situazioni e di emozioni. E in questo libro a volte è tutto troppo frettoloso. Soprattutto nelle prime pagine, ho avvertito una fretta che mi ha quasi infastidito. Forse ciò è dovuto anche dalla scelta del tempo verbale, che non lascia spazio a troppe riflessioni. Avrei preferito che ci fossero più dettagli e più sfumature. Verso la fine del libro, queste sfumature ho iniziato a vederle e spero davvero tanto che ci siano anche nel secondo capitolo, che ad oggi non ho ancora letto. Nonostante ciò, Vittoria e Guglielmo mi sono entrati nel cuore. Per la loro semplicità e la loro giovinezza, ma allo stesso tempo per la loro natura, affascinante e attraente. Sono un angelo e un demone, l’uno l’opposto dell’altro, il che potrebbe dar vita ad una storia scontata, banale e già vista, ma non è così. È una storia moderna e antica allo stesso tempo, ma che non mi stanca mai.

Le premesse per un buon libro c'erano tutte, però manca qualcosa. Lo stile di scrittura non è incalzante e io molto spesso ho finito per annoiarmi. Ho faticato a finirlo. Spero nei prossimi.