L'uomo che cadde sulla terra

Thomas Jerome Newton è un Antheano venuto sulla Terra con una missione: salvare il suo pianeta devastato dalle guerre atomiche. Totalmente solo e fisicamente fragile, come Walter Tevis da bambino, Newton è un Dio tra gli uomini dall`intelligenza bestiale. Sprofonda così nell'alcolismo e nell'apatia fino a dubitare della sua stessa missione, riuscendo a sfogare le sue frustrazioni e dubbi solo nell'alcool e finendo per somigliare molto a quegli umani che paragona a scimmie. Tevis paragona il suo alieno ad Icaro si libra verso il sole ma poi cade rovinosamente. Una parabola di un uomo solo, pieno di dubbi e le cui illusioni vengono piano piano infrante. Non fatevi fermare dall'etichetta "fantascienza" vi perdereste un grande capolavoro.

"Non era un uomo, eppure era molto simile all'uomo" Un capolavoro di Walter Tevis nel quale le tematiche principali sono solitudine, incertezza, frustrazione. Se state cercando un libro di fantascienza di serie b, obsoleto, banale e ridicolo, "L'uomo che cadde sulla terra" non fa per voi perché è genialmente irresistibile. Come vi dico spesso i grandi scrittori di fantascienza usano alieni e navicelle per parlare d'altro, delle loro fragilità, della loro disperazione, della loro interiorità

Sbaglierebbe chi cercasse in questo libro solo un semplice racconto di fantascienza. È qualcosa di più e di diverso. La fantascienza è solo il pretesto per toccare tematiche più profonde ed universali sul senso del nostro vivere su questa terra. Emozionante.