Il vagabondo delle stelle

«Se gli uomini intelligenti possono essere crudeli, gli imbecilli lo sono ad un livello mostruoso». Sciabolate in questo sferzante, crudo e anomalo romanzo dall'idea e struttura magnifiche, parto dell'eclettico Jack London che fa dire al suo protagonista che "Il carcere è una scuola di filosofia". Il "dead man walking" Darrell Standing attende di essere appeso per il collo e, nel frattempo, fra torture 'che voi umani'..., compie viaggi ed esperienze 'che voi umani'... Inaspettato, incalzante, funambolico e claustrofobico allo stesso tempo, quindi spiazzante; una lettura che ti sbatte come un tappetino e che ti lascia con il gusto di essere stato sbattuto. Un London che ti trasporta, travalicando i confini dello spazio-tempo e dell'umano, in tante storie fra fantasia e storicità. Con la sconfinata gamma di registri e di stili al suo servizio e grazie alla maestria con cui li destreggia, riesce a volare alto, altissimo. In tutti i sensi. «Le stelle possono mutare il loro corso, i cieli possono trarci in inganno, ma la Donna resta per sempre, splendente di luce, eterna, come me al di là di ogni maschera e di ogni avventura, l'uomo unico, il suo compagno».

Uno dei migliori di lavori di Jack London, assolutamente da leggere. L'ho acquistato attratto dal titolo, e devo dire che mi ha davvero entusiasmato. A parte il discorso della ferocissima denuncia al sistema carcerario statunitense di inizio XX secolo, mi ha molto colpito il viaggio interiore del protagonista, che fa emergere un tema che ho trovato sicuramente insolito e sorprendente per un autore "di stampo occidentale", quello della reincarnazione.

Coinvolgente e di facile lettura.