L'abisso della solitudine

Questo libro è un proiettile, che ti entra nel cervello e ti impedisce di pensare ad altro. E' talmente eccessivo che raggiunge una sua strana grazia... e aggiunge tanti tasselli al quadro di una città complessa e mitica come Los Angeles. Tutta la storia delle dighe, per esempio, mi ha illuminato su come un pezzo di deserto sia potuto diventare una megalopoli. E poi bisogna dire che se si voleva qualcosa di originale, che non era ancora stato provato nell'ambito del giallone americano, be', eccolo qui. E provatevi, una volta che l'avrete letto, a dimenticarvi Dee Storey e sua figlia... non credo mica che ci riuscirete. Tra l'altro, a confronto di queste due femmine i maschietti nella storia sbiadiscono... tranne forse Terry, l'ex-poliziotto di colore e gay che mi sembra l'unico con la testa sulle spalle in una vera e propria banda di matti. Comunque, io lo consiglio, anche se il prezzo è bello salato. Mi sono divertito anche se lo stile di Teran (ma sarà un nome vero, questo, o uno pseudonimo?) è strano forte. Insomma, provare per credere.