Jungletown Jihad

La prima impressione che si ha nel leggere questo libro è che ci si è sbagliati, che forse c'è un errore, o magari si tratta di un omonimo... se non di uno scherzo: ma Ellroy non era quello di American Tabloid e L.A. Confidential? Una volta terminato, poi, è arduo esprimere un giudizio: la trama è abborracciata e il linguaggio è forzatamente "gangsta rap", impenetrabile e ridondante. Insomma, si fa una gran fatica a leggerlo, ci si annoia e alla fine ti lascia addosso un odore di muffa, di cascame. Messaggio alla Bompiani: non è che per caso vi è sorto il dubbio che il prezzo sia eccessivo per queste due paginette?

Ormai Ellroy si dedica da tempo con solerte industria, ma con quasi trent'anni di ritardo (vedasi gruppo '63), alla totale destrutturazione testuale, con risultati del tutto scadenti, e con un generale impoverimento di idee. Peccato!