L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Bello. Scorrevole, vivo, permette di conoscere l'Iraq ed il suo popolo da una prospettiva molto diversa da quella offerta dai massmedia. Da regalare (io l'ho già fatto).
Nel sett. 2004 anch’io, come tutti, fui molto toccato dalla vicenda del rapimento di Simona Pari e Simona Torretta, le due cooperanti italiane. Avevano appena ucciso Baldoni, ora i terroristi rapivano anche due ragazze che da anni lavoravano in Iraq in nome della solidarietà. Poi ci furono i giorni degli appelli, delle manifestazioni, della paura. Poi finalmente la liberazione. Fu una vicenda, nel quadro dell’inferno della guerra, particolarmente angosciante. Così, quando ho visto in biblioteca il libro della Torretta, l’ho preso subito. Mi aspettavo di leggere soprattutto il resoconto di quei giorni drammatici; invece no: il libro racconta soprattutto della situazione dell’Iraq negli anni precedenti la guerra, gli anni dell’embargo, e poi dei mesi della guerra, dell’invasione, della sconfitta di Saddam, quindi dei mesi successivi all’annunciata “fine” della guerra. Sì, tra un capitolo e l’altro racconta anche le fasi del sequestro, ma nell’economia del libro le pagine dedicate alla cronaca del rapimento sono poche, essenziali. Alla Torretta interessa di più raccontare le ragioni del suo impegno precedente, la situazione di un popolo schiacciato dalla dittatura e dall’embargo prima, poi dalla guerra, che ha provocato anche l’emergere del terrorismo (in Iraq prima della guerra non c’era). E nel libro la sua denuncia dell’inutilità della guerra, anzi, della sua perniciosità, viene non da una posizione ideologica, ma dalla constatazione quotidiana dei danni che ne derivano alla popolazione, in particolare alle fasce più deboli, del violento abbattimento degli equilibri sociali, con il dissesto che ne consegue, di cui poco si cura l’esercito USA. Un utile libro-testimonianza, insomma, che racconta le difficoltà quotidiane di un popolo, vissute a fianco della gente da una ragazza che da otto anni era attiva in un impegno di solidarietà a Baghdad, convinta che solo la solidarietà tra i popoli possa condurre alla pace. Ed è una convinzione che il rapimento non ha incrinato, ma ha forse, piuttosto, rafforzato.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore