Storia di un comunista

Perché si dovrebbe leggere questo libro? Considerando che tratta di una storia (primo volume di una trilogia) di una persona considerata un cattivo maestro? Occorre capire direttamente queste idee, pur se ostiche, incarnate in una vita talvolta (come questa) fatta di molti incontri, letture, studi, lotte, contraddizioni, ecc. Tantissimi sono i nomi di pensatori qui citati. Interessanti per capire la formazione del pensiero dell’A. sono i passaggi accademici, autodidatti, derivanti da confronti di questa irta dottrina. Nella gioventù pochi studi marxisti piuttosto quelli classici e tradizionali per l’epoca, nella impostazione cattolica e personalista di Stefanini, Rigobello, Mounieur, Weil,Maritain, ecc. che cambiano con Heidegger e Nietzsche. In un elitario ambiente universitario di Opocher, Padovani e altri. Inizia poi la ricerca tra dialettica, fenomenologia, storicismo, sociologismo e tanto altro. Dal Capitale ai Grundisse di Marx, miscelati con il pensiero di Spinoza, Deleuze, Foucault, Derrida, ecc. Dove Cacciari (misticismo teorico e cinismo politico) e Bobbio (per il quale il diritto sono categorie non le cose) vengono messi alla berlina. L'’A. non è iperdialettico, bensì antagonista, senza più la metafisica. Implicitamente e non, ci sono molti rimandi religiosi, talvolta una mistica (che viene repressa a fronte di una realtà da cavalcare con l’azione e la razionalità impastate nelle lotte operaie più che di classe) di una educazione cattolica veneta che lascia spazio al materialismo. “Non è sufficiente abbracciare il lebbroso, bisogna curarlo”: in ciò sta la forza dell’etica per l’A. Con Dilthey comprendeva soggetto-oggetto attore evento all’interno di un rapporto attivo, non causale, ma gioco aperto fra la libertà e le sue condizioni materiali. Un metodo indistinguibile dalla praxis in Weber. Un metodo che si affina sempre più nella storia dell'A. per il quale Padova è città strana, l’Italia è il paese più cattolico e ipocrita che esista.