In America. Viaggi senza John

Nel 1960 John Steinbeck, celebrato ed amato grande autore americano, nonostante le condizioni di salute non proprio ideali - era stato colpito da pochissimo dal suo primo ictus - decise di fare un viaggio coast to coast nel suo Paese. Questa esperienza produsse il delizioso Viaggio con Charley, che divenne con il tempo un libro cult della sua vasta produzione (anche se non il migliore), un memoir di viaggio e cosniderazioni di un uomo avviato alla fine della sua vita. Cinquant'anni dopo Geert Mak, giornalista olandese, con la sua formazione e il suo bagaglio da europeo e consapevole di vivere da sempre nella Mistica dell'America, decise di intraprendere un viaggio attraverso gli Stati Uniti, scegliendo di seguire lo stesso itinerario di Steinbeck, mettendo a confronto il resoconto del Grande Scrittore con la realtà del nuovo millennio, ed utilizzando lo stesso metodo di indagine, la conversazione occasionale, nelle aree di ristoro, nelle stazioni di rifornimento, ai margini di campi di patate, scegliendo di percorrere strade secondarie e fermandosi in piccole città e località amene. Leggere In America è un'altra bella occasione per cercare di avvicinarsi a quel Grande Paese, non illudendosi di poterne cogliere la complessità, ovviamente, ma assumendo tutto un corollario di informazioni in più, grazie al talento di un giornalista già uso a questa tipologia di reportage (suo è anche In Europa, del 2004).

Ottimo reportage sugli USA contemporanei (2010), trasmette molte immagini non banali su luoghi e situazioni di cui di solito poco o nulla sappiamo, Certo a taluni potrà dare fastidio scoprire che in 50 anni per molti americani le cose sono andate indietro (basta ricordare come la propaganda USA nella seconda guerra mondiale ricordava al mondo la conquista delle due settimane di ferie pagate...che sono rimaste tali, nella migliore delle ipotesi..), ma i dati che vengono citati sono oggettivi.. Tra l'altro, vengono smitizzati anche miti del partito democratico, JF Kennedy in primis; libro che consiglio a chi si interessa anche ai dettagli degli USA

Bella idea quella di ripercorrere le strade del viaggio di Steinbeck degli anni '60, per descrivere le differenze tra l' America di 50 anni fa e quella di questo inizio di millennio; ma è rimasta solo nelle iniziali intenzioni. Il libro è scritto in modo noioso da un giornalista che si atteggia a scrittore e storico solo perché riprende frammenti di notizie e di discorsi che, a volte, più che di fatti certi si tratta di puro gossip. Lo stesso giornalista Geert Mark ha poi un piccolo difetto che inficia tutta la sua opera e soprattutto la sua credibilità; è un acceso sostenitore dei democratici ( Partito Democratico ) ; per lui in America solo loro hanno fatto bene e ne elenca lodi sperticate della loro opera e dei loro uomini e donne; in compenso la trama del libro è un continuo denigrare i repubblicani ( Partito Repubblicano ) ciò che hanno fatto e ciò che sono i suoi componenti; con il trascorrere delle pagine questo crea nel lettore una repulsione e una contrarietà al proseguimento della stessa.