Globalizzazione. Le responsabilità morali dopo l'11 settembre

ridicolo. sulle crisi finanziarie, l'ipocrita soros evita di menzionare la causa scatenante, cioè la scelta di adottare tassi di cambio fissi (scelta che per lui è come la manna dal cielo, in quanto gli permette di speculare sulle inevitabili svalutazioni con una facilità estrema).volgendosi alle sorti del pianeta, il nostro messia ci spiega che i problemi del mondo si risolvono volendosi bene, stampando moneta per i paesi del terzo mondo e dando una lucidata (meglio ancora, un lifting) alle organizzazioni internazionali. un bambino delle elementari avrebbe prodotto analisi più sofististicate e consigli più utili per i PVS, i cui problemi sono essenzialmente interni (dalle guerre civili alla corruzione dei governanti). i metodi suggeriti da soros sono stati ampiamente applicati per mezzo secolo, e non hanno prodotto alcun risultato. al contrario, chi ha avuto il privilegio di essere escluso dalla "cooperazione allo sviluppo" (Taiwan, Hong Kong, Singapore, Corea del Sud) ha sperimentato una crescita vertiginosa della ricchezza. sarà forse grazie al tanto deprecato "neoliberismo"? da studente della London School, una volta Soros disse a Popper che avrebbe voluto fare il filosofo. Popper gli consigliò di lasciar perdere. ora capisco perchè.

Piu' che i numerosi tecnicismi su come risolvere i problemi legati al finanziamento internazionale, il libro offre spunti molto interessanti su questo esasperato neoliberismo che ci ostiniamo a perseguire. Soros offre una sobria ed imparziale visione del ruolo degli USA post 11 settembre nei confronti del resto del mondo ed anche degli stessi americani.