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La macchia umana
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La macchia umana - Philip Roth - copertina
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macchia umana

Descrizione


Coleman Silk è un professore di lettere antiche stimato e rispettato. E' stato persino preside. La sua carriera di colpo s'interrompe il giorno in cui, per indicare due studenti che non si presentano mai a lezione, usa la parola "spooks" (spettri), desueto termine spregiativo riferito alle persone di colore. Quel che Coleman non sa è che i due studenti sono appunto dei neri. Costretto a dimettersi per evitare un "processo" pubblico, il professore vede la sua vita andare lentamente ma inesorabilmente a rotoli. Si lega a una giovane inserviente del college all'apparenza analfabeta, e per questo riceve lettere anonime che lo accusano di "abusare sessualmente" di una donna in difficoltà. Ma Coleman ha anche un terribile segreto.
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Dettagli

2001
19 giugno 2001
386 p.
9788806158187

Valutazioni e recensioni

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Vargas
Recensioni: 5/5

#libroletto #librodaleggere Roth, farà raccontare a Nathan Zuckerman scrittore/narratore le vite di tre personaggi fondamentali, Coleman Silk, vedovo, professore universitario chi ha sempre occultato e rinnegato le proprie origini etniche razziali; Faunia Farley, che fa copia con Coleman, una bidella semianalfabeta di trent'anni più giovane, vittima di abusi e maltrattamenti fin dalla prima infanzia e quella di Lester Farley, ex-Marito di Faunia, violento, veterano della guerra del Vietnam che la odia a morte, accusandola di non aver fatto nulla per salvare i figli morti in un incendio. Roth descrivendo una America di metà del 900, nella Zona di New Jersey, punta i riflettori sulle tante ombre dell'animo umano: segreti, bugie, invidie, apparenze, pettegolezzi, competizioni di potere, orgoglio. L'autore origlia quello che dicono i passanti, i visitatori, i lavoratori in giardino, sulle panchine, nella scalinata del Muro della Memoria, i scienziati, gli uomini di strada... e così facendo va via via delineando la trama, dove ogni persona diventa, per un tempo limitato, il personaggio centrale! Origliando ci racconta quello che pensano gli Americani dello impeachment di Clinton nel 1998 e delle tante dure vicende dei Veterani della guerra del Vietnam. Infine, la trama di questo Romanzo diviene un un groviglio interminabile di storie intrecciate; un monologo interiore di ogni personaggio Ne strutturato ne formale. Denso. Prolisso. La macchia umana la consideriamo in tanti lettori un capolavoro della letteratura mondiale e americana, il suo Autore avrebbe meritato il premio Nobel, ma purtroppo é morto nel 2018...Rip Consigliatissimo.

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Michela Giorgi
Recensioni: 5/5

Meraviglioso, accattivante, scritto magistralmente. Si fa via via sempre più coinvolgente, man mano che aumenta il senso incombente di tragedia. Tutto si rivela diverso da come appare e ci mostra come non sappiamo niente, nemmeno di quello che crediamo di sapere.

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angela
Recensioni: 5/5

è uno dei primi libri che ho letto di Roth,adesso sto leggendo solo sue opere,qualsiasi altro scrittore mi sembra banale..a parte Paul Auster e Jonathan Franzen,di cui consiglio "Le Correzioni"

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Voce della critica

Continua il viaggio di Philip Roth nell'America moralista e puritana degli anni Novanta, in bilico tra la political correctness e i dettagli piccanti dello scandalo Lewinsky. A concludere la trilogia aperta da Pastorale americana e Ho sposato un comunista è ora l'amara vicenda di Coleman Silk, stimato docente di lettere classiche in un'Università del New England, la cui vita viene sconvolta da un'imprudenza linguistica: l'aver definito spooks, terribile insulto riservato ai neri, due studenti assenteisti che la sorte rivela essere ragazzi di colore. Allontanato dalla cattedra, l'anziano professore aggiunge scandalo alla scandalo, intrecciando una relazione amorosa con la trentaquattrenne Faunia Farley, una bidella quasi analfabeta segnata da un doloroso passato. La loro storia suscita la condanna di tutti: del collerico ex-marito della donna, dei figli di Coleman, degli amici. Tra questi ultimi c'è anche Nathan Zuckerman, l'alter ego di Roth che, come nei precedenti romanzi, è la voce narrante dell'intera vicenda. è lui che raccoglie la testimonianza di Coleman e la narra con partecipazione e cruda ironia fino al drammatico epilogo, svelando il terribile segreto che l'uomo ha celato per oltre cinquant'anni. 

Fine indagatore della società e dell'animo umano, Philip Roth torna a fotografare, attraverso il racconto di una vicenda esemplare, i mille volti di un paese e della sua gente: denuncia le ipocrisie di un'America divisa tra moralismo e sensualità morbosa; descrive il sogno dell'uomo americano che, come nella tradizione dei pionieri, si sbarazza delle sue origini e inventa da zero la propria vita; evidenzia la rivincita del lato più scabroso e carnale dell'esistenza, che trova espressione nel paradigma della "macchia" umana. "Noi lasciamo una macchia, lasciamo una traccia, lasciamo la nostra impronta. Impurità, crudeltà, abuso, errore, escremento, seme: non c'è altro mezzo per essere qui."

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La recensione di IBS

Continua il viaggio di Philip Roth nell'America moralista e puritana degli anni Novanta, in bilico tra la political correctness e i dettagli piccanti dello scandalo Lewinsky. A concludere la trilogia aperta da Pastorale americana e Ho sposato un comunista è ora l'amara vicenda di Coleman Silk, stimato docente di lettere classiche in un'Università del New England, la cui vita viene sconvolta da un'imprudenza linguistica: l'aver definito spooks, terribile insulto riservato ai neri, due studenti assenteisti che la sorte rivela essere ragazzi di colore. Allontanato dalla cattedra, l'anziano professore aggiunge scandalo alla scandalo, intrecciando una relazione amorosa con la trentaquattrenne Faunia Farley, una bidella quasi analfabeta segnata da un doloroso passato. La loro storia suscita la condanna di tutti: del collerico ex-marito della donna, dei figli di Coleman, degli amici. Tra questi ultimi c'è anche Nathan Zuckerman, l'alter ego di Roth che, come nei precedenti romanzi, è la voce narrante dell'intera vicenda. è lui che raccoglie la testimonianza di Coleman e la narra con partecipazione e cruda ironia fino al drammatico epilogo, svelando il terribile segreto che l'uomo ha celato per oltre cinquant'anni.
Fine indagatore della società e dell'animo umano, Philip Roth torna a fotografare, attraverso il racconto di una vicenda esemplare, i mille volti di un paese e della sua gente: denuncia le ipocrisie di un'America divisa tra moralismo e sensualità morbosa; descrive il sogno dell'uomo americano che, come nella tradizione dei pionieri, si sbarazza delle sue origini e inventa da zero la propria vita; evidenzia la rivincita del lato più scabroso e carnale dell'esistenza, che trova espressione nel paradigma della "macchia" umana. "Noi lasciamo una macchia, lasciamo una traccia, lasciamo la nostra impronta. Impurità, crudeltà, abuso, errore, escremento, seme: non c'è altro mezzo per essere qui."

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Conosci l'autore

Philip Roth

1933, Newark, New Jersey

Philip Roth (Newark 1933 - Manhattan 2018) è stato uno scrittore statunitense. Figlio di ebrei piccolo-borghesi rigorosamente osservanti, ha fatto oggetto della sua narrativa la condizione ebraica, proiettata nel contesto urbano dell’America dell’opulenza. I suoi personaggi appaiono vanamente tesi a liberarsi delle memorie etniche e familiari per immergersi nell’oblio dell’attualità americana: di qui la violenta carica comica, ironica o grottesca, che investe anche le loro angosce. Dopo un primo, felice romanzo breve, Addio, Columbus (1959), e i meno incisivi Lasciarsi andare (1962) e Quando Lucy era buona (1967), Roth ha ottenuto la celebrità con Lamento di Portnoy (1969).Dopo Il grande romanzo americano (1973, riedito in Italia da Einaudi nel...

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