Il fiume, il cane e il fumatore d'oppio

Il peggior libro di viaggi che abbia mai letto. Un inglese danaroso che si fa scorazzare da amici indiani, ben pagati, lungo alcuni tratti di questo grande fiume. Tante pagine inutili di burocrazia e nessuna avventura. L'ho terminato solo per curiosità, ma la fine è esattamente come l'inizio : il nulla. In dieci pagine avrebbe pututo descrivere il suo non viaggio.

Grande letteratura di viaggio. Piacevole e colto. Piccoli particolari si mescolano a grandi eventi. La convivenza e la contiguità tra il "piccolo" ed il "grande" nella natura e nella cultura è il simbolo dello scorrere del fiume, come eterna energia e linfa vitale dell'oriente indiano. Da non perdere.

E’ piacevole leggere il viaggio di un “occidentale” in una delle zone del mondo che più fa pensare alla spiritualità, alla filosofia orientale… alla diversità nello stile di vita, ma che sa mantenere sempre e comunque un aplomb quasi inglese. Mark Shand non “perde la testa” e lo stile razionale dello scopritore, del viaggiatore consapevole che ama il viaggio e che lo organizza, lo analizza.