Lord Jim

Romanzo complesso, ambizioso, discutibile sotto molti aspetti, in fin dei conti grandioso e perciò difficile da affrontare criticamente in poche righe. La storia è quella dell'ossessivo tentativo di Jim, un po' "idiota" dostoevkyano un po' Kurz in versione bonaria, di redimersi da un gesto disonorevole compiuto sulla nave mercantile di cui era primo ufficiale, gesto senza conseguenze, destinato ad esser dimenticato da tutti ma non da questo campione dell'inglesita' che finisce per auto esiliarsi accettando la venerazione d'un popolo che essendo di colore e' inferiore, per Conrad, per definizione. E quando l'occidente, il mondo civilizzato torneranno a farsi vivi sotto le spoglie paradossali d'una banda di pirati tagliagole lui rifiuterà di battersi, pagando con l'ignominia e la morte non la viltà, ma la stanchezza di fuggire. Peccato per l'incostanza della qualità del racconto, molto superiore nella prima parte d'inchiesta sulle vicende del Jim occidentale, rispetto alla seconda più di genere.