La collina dei sogni

Importantissima questa opera di Machen. Romanzo decadente, ambientato nella campagna inglese del XIX secolo e a Londra negli ultimi due capitoli; racconta le vicende che seguono da vicino il giovane Lucian, ragazzo sensibile e di indole romantica e decadente, e il suo percorso fatto di sogni e morbose fantasie dai nitidi e accesi dettagli atti a evadere dalla vita sconfortante e ai margini della società che conduce sulla terra. I compaesani di Lucian, vili e abbruttiti ai suoi occhi dalla loro mediocrità e dal loro finto moralismo e cinismo, porteranno Lucian a vagare solitario nei meravigliosi boschi del paese e a scoprire le più recondite bellezze di essi. Poi passerà alla dimensione onirica, e la trama subirà un continuo intreccio tra la dimensione reale e dimensione onirica confondendosi. Un libro superlativo e farcito dal linguaggio musicale ed evocativo di Machen, le allusioni velate, la sottile ironia e i parallelismi frequenti col grande dio Pan (altra sua grande opera) e le descrizioni vivide e violente dei paesaggi e dei sogni, ne fanno un romanzo fantastico. Ottima la traduzione e la prefazione della traduttrice. Idem l'edizione. Assolutamente da avere!

Meraviglioso romanzo decadente, opera di sublime atmosfera, testo che in chiave simbolica e autobiografica può perfettamente definirsi un romanzo di auto iniziazione. Machen introdotto nell'ambiente mistico-magico della Golden Dawn dall'amico E. Waite, fu uno dei pochi intellettuali dell'epoca a criticare aspramente (a mio avviso giustamente) le pratiche, i rituali e la dottrina della confraternita londinese. Machen da uomo intellettualmente libero intuì le limitazioni dottrinali e ne criticò le costrizioni gerarchiche, percorrendo un personalissimo sentiero di conoscenza che a quanto pare lo salvò dall'abisso nel quale stava precipitando a causa della morte di sua moglie. La collina dei sogni, grazie anche allo stile sopraffino dell'autore, trasporta il lettore nelle terre del sogno e dell'incubo, l'azione è totalmente assente, l'atmosfera onirica pervade tutto il romanzo, man mano che si snoda e si chiarisce il percorso intellettuale e mistico dello sventurato scrittore, protagonista di questa storia. Il mito tanto caro a Machen del Piccolo Popolo e gli orrori cosmici delle colline gallesi, sono soltanto accennati, rispetto ai suoi precedenti capolavori, decisamente più horror, e forse proprio per questo motivo il romanzo rappresenta la sua opera più ambiziosa. Stupende le descrizioni dei paesaggi boschivi del Galles, le mistiche valli e le inquietanti colline, profonde ed incisive anche le analisi psicologiche e spirituali delle inquietudini del giovane protagonista, scrittore squattrinato e incompreso (Machen parla di se' stesso), che catapultato dalla provincia alla realtà tentacolare di una metropoli come Londra, si smarrisce negli stenti, negli affanni, nell'incomunicabilità sociale, perdendo l'ispirazione alla scrittura. Ritmi lenti che stimolano visioni e riflessioni fanno di quest'opera un classico della narrativa onirica ed introspettiva di tutto il '900, l'ultima grande opera del decadentismo in letteratura.