La rocca maledetta

Una villa isolata sula scogliera, una brughiera cupa, pioggia battente, atmosfera fredda e tetra...oltre a questo, un fantasma leggendario di un antico centurione romano che aleggia sulla famiglia Barr. Sono questi gli aspetti caratteristici di questo giallo classico ambientato nel Northumberland. La scrittrice mi ha colpito per l'accurata descrizione dei paesaggi, delle atmosfere, e dei personaggi. Si respira sempre una grande tensione, nell'attesa di un qualcosa di imminente e terribile che deve accadere. Le parti dialogate non sono molte, anche perché il romanzo si svolge praticamente in forma di racconto ( all'inizio del romanzo, la ruota degli eventi si era già messa in moto, come si usa dire in questi casi :) ) Ad alleggerire la cupezza della storia c'è la frizzante Joan che farà perdere la testa al coraggioso Mertoun, che ha il doppio dei suoi anni, Il loro rapporto è tenero e dolcissimo, ma non vi svelo se ci sarà o no il lieto fine, perché sennò IBS mi brontola... :) La spiegazione finale dell' enigma è descritta molto bene, e se vi piacciono i gialli classici ambientati in queste atmosfere quasi gotiche, questo romanzo è quello che fa per voi. Vediamo se riuscirete a sopravvivere all'incontro con il fantasma del centurione, sempre che si tratti veramente di un fantasma...

"E' un pezzo di letteratura, non semplicemente un romanzo di intrattenimento" scrisse nel 1933 il critico E. B. Osborn sul Morning Post di Londra, all'indomani dell'uscita di questo libro. In effetti, l'autrice, con le sue belle qualità letterarie, sa intrecciare ottimamente il giallo alla 'ghost story', e alla giusta dose di suspense aggiunge anche una sfumatura rosa attraverso la storia sentimentale fra Mertoun e Joan. Il romanzo è suddiviso in tre parti, dato che tre personaggi diversi intervengono nella vicenda e ciascuno di essi la racconta secondo la sua personale visione. Il cocktail risultante è armonioso e decisamente molto piacevole.

Un romanzo sorprendente ed affascinante.