La fine dei Greene

davvero un bel giallo, bella l'atmosfera, la trama e i personaggi.

Una ricca vedova semi-paralizzata a letto e i suoi cinque figli (di cui una adottiva) vivono in un ampio e lussuoso palazzo newyorchese. Quando un delitto sconvolge la famiglia e la quiete domestica, accorrono il detective Markham e il suo amico Philo Vance, dandy perennemente ironico dall’intelletto acuto. Dove la polizia non riesce a fare nulla, può intervenire la logica e l’incredibile capacità deduttiva del bizzarro Vance: assistiamo così a delle indagini sgangherate e fuori da qualsiasi prassi per un poliziesco, interrotte solamente da nuovi omicidi all’interno dell’edificio, fino a raggiungere un gran finale tutto azione e violenza. La fine dei Greene fa parte della serie che S.S. Van Dine ha dedicato all’atipico investigatore Philo Vance ed è un libro tutto da gustare, scritto in maniera raffinata e al tempo stesso leggerissima, che si lascia insomma divorare rapidamente. La trama poliziesca è solida ed elegantemente confortata da un sottile velo di ironia che mantiene il lettore sospeso per tutta la durata dell’opera fra il serio del giallo e il faceto dell’impagabile protagonista. Una lettura spensierata e avvincente.

Scrittura colta e raffinata, intreccio magnificamente congegnato, ambientazione perfetta per un mistery, efficace caratterizzazione dei personaggi, colpi di scena in gran numero. Ingredienti che fanno di questo romanzo uno dei migliori gialli scritti nell’epoca d’oro di questo genere