L' enigma dell'alfiere

Un giallo veramente ben scritto, trama classica ma affatto banale, forse a tratti solo un po' troppo arzigogolato per i miei gusti! É il primo che leggo di questo autore e conto di leggerne degli altri.

L'enigma dell'alfiere è il quarto caso della serie di Philo Vance, invenzione dell'immaginifico e raffinato giallista S. S. Van Dine. Si tratta di un'avventura particolare e di un poliziesco, nella tradizione di Van Dine, piuttosto atipico; in questa serie di libri infatti le forze dell'ordine (impersonate dal procuratore Markham e dal sergente Heath) finiscono sempre per fare un passo indietro e lasciare spazio per le indagini al bizzarro Vance, dandy amante del lusso e dalla sconfinata cultura, dalla parlata forbita e perennemente sarcastico. Un personaggio davvero irresistibile, comico e al tempo stesso geniale, come dimostrano le pagine di questo libro: l'alfiere è un assassino malato di mente che ha deciso di compiere una strage basandosi su una serie di filastrocche per bambini e soltanto l'intuito di Philo Vance potrà mettere la polizia sulle tracce dell'inafferrabile serial killer. Sottotraccia si svolgono nel frattempo partite di scacchi e gare di tiro con l'arco, fra testimoni reticenti e fonti dalla scarsa attendibilità. Un giallo mozzafiato, da gustare dalla prima all'ultima pagina.

Il buon Philo Vance è in questo appassionante romanzo in una forma straordinaria. Riesce a districarsi in modo più che brillante nella fitta matassa ordita dall’assassino, sfoggiando intuito capacità psicologiche ed erudizione come forse in nessun altra sua avventura. Il finale è senza dubbio stupefacente. Molto probabilmente uno dei più bei mistery di sempre