L' ospite invisibile

Dopo l’impatto decisamente negativo con questa coppia di scrittori (I delitti di carnevale), sono stato piacevolmente sorpreso dalla lettura di questo romanzo dalla struttura davvero originale che ha sicuramente influenzato il ben più noto “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie. Appartiene alla categoria dei delitti in una stanza chiusa, ma lo fa con alcuni elementi che mi sono sembrati abbastanza innovativi, come, per esempio, l’utilizzo un po’ particolare di una radio come mezzo per trasmettere i messaggi dell’ospite. Buona parte dei protagonisti sono ben caratterizzati e anche le dinamiche dei rapporti tra gli stessi ben descritte. Il finale lascia un po’ a desiderare, ma nel complesso si è trattato di una buonissima lettura.

Il 15 marzo le sette persone più in vista della città vengono invitate, da un misterioso ospite, ad una cena in un appartamento al 22° piano di palazzo Bienville in Carondelet, a New Orleans. Il misterioso ospite, che ha completamente isolato l'appartamento per impedire la fuga dei suoi ospiti, non si farà mai vedere, si sentirà, per radio, la sua voce che comunica agli invitati la sua intenzione di annientarli. Per l'ospite invisibile esse rappresentano " l'elemento più disonesto, equivoco e meschino" di New Orleans; " le persone che esse hanno rovinato sono talmente tante che non si possono contare, senza parlare del denaro pubblico che si sono mangiate." Sono un nido di vipere che deve essere schiacciato. Giallo ricco di suspense che sembra abbia ispirato Agahta Christie per il suo romanzo " Dieci piccoli indiani"

Una delle pietre miliari della storia del giallo e della golden age, questo romanzo del 1930 che anticipa 10 piccoli indiani della Christie è un gran divertimento, io personalmente l'ho letto tutto d'un fiato non riuscendo a staccarmi dal libro, meccanismo quasi perfetto