Il dono di Asher Lev

"Dio è ovunque, persino in un Renoir" Potok scrive magistralmente e qui lo dimostra, appassionando al difficile tema del rapporto tra libera creazione e rigore della religione, ci introduce in un mondo da scoprire, la comunità ebraica di Brookling e il mondo artistico tra U.S.A. e Francia; e pagina per pagina ci fa sentire vicini ai personaggi, scoprire le loro paradossalità e il difficile rapporto tra la creazione artistica, i legami familiari e religiosi. Intenso e coinvolgente.

Leggere la storia della vita di Asher Lev, che si completa con questo secondo romanzo, è entrare nel cuore dell'ebraismo, nella lotta tra modernità e tradizione, è leggere suoni colori emozioni scolpiti con maestria. Un belllissimo libro che sveglia l'anima a chi si immerge in esso.

Dopo "il mio nome è Asher Lev" questo libro appare forzato, esplicativo,con il vago sentore dell'inizio di una saga familiare (vago sentore dei Buddenbrook)dove alcune figure del precedente libro sbiadiscono per consentire la messa a fuoco di personaggi "politici" (il Rebbe ed il padre dell'A.) che fanno perdere al racconto l'atmosfera della mistica ebraica per il passaggio in un'altra più tesa alla conquista del potere, come omologazione della sopravvivenza del chassidismo ladover ebraico che riesce ad entrare nella knesset israeliana.Secondo il mio parere questo dono di Asher Lev è meno ispirato del precedente.