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l'ho letto con piacere.. affronta il pregiudizio da molti punti di vista e ti fa riflettere, con mano leggera !
Stupendo. Un libro intriso di valori, che insegna ad essere più tolleranti, ma senza mai dare giudizi di merito. Finale inaspettato e davvero commovente.
Harper Lee racconta questa storia attraverso la narrazione di una ragazzina vispa, intelligente e senz'altro fuori dai canoni di una ristretta comunità del Sud degli Stati Uniti negli anni '40. Scout, la bambina voce narrante, ci offre un punto di vista sincero e non condizionato da sovrastrutture, rendendo il romanzo lieve ed ironico. Il suo sguardo infantile è il migliore possibile per raccontare sullo sfondo la storia di un giovane nero accusato e condannato ingiustamente per violenza carnale nei confronti di una ragazza bianca. Questo fatto gravissimo è lo spunto per descrivere da dentro le discriminazioni e i pregiudizi di una piccola, vecchia e stanca cittadina dominata dalla paura della diversità. Con le parole elementari e la logica pura e stringente di una bambina curiosa, ribelle, anticonformista l'autrice mette in risalto e condanna i pregiudizi, l'ottusità e la vergogna del razzismo. Il piano narrativo è unico, ma tanti sono gli spunti ed i personaggi importanti. Molto bello il rapporto giocoso e complice di Scout con Jem, il fratello maggiore, e l'amicizia profonda con Dill. Significativo e determinante il "diverso", personaggio fantasma, Boo, la terribile signora Dubose, esempio di grande determinazione e coraggio, e "least but not last" è unica la figura del padre Atticus modello di onestà intellettuale, sensibilità e generosità, capace di mostrare affettuosamente ai propri figli la giusta via verso il rispetto, la coscienza civica e la passione per l'impegno sociale. Ma soprattutto la grandezza del coraggio di essere fedeli a sé stessi, anche quando si sa di non poter avere successo, perché l'importante è lottare per difendere ciò in cui si crede. Le sue parole: "la coscienza è l'unica cosa che non debba conformarsi al volere della maggioranza."
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