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Anno edizione: 2001
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Primitivismo feroce, senza riscatto. Anche troppo. A tratti m'è sembrato troppo insistito e compiaciuto il modo barocco con cui WF descrive l'avvilimento dei suoi personaggi . Alcuni di loro , nella loro assoluta desolazione, nell'abbandono alla bruta esistenza e agli interessi immediati, cui la fame e l'avidità. hanno svuotato l'anima, restano nella memoria. I personaggi di WF mi hanno richiamato le terribili , angoscianti foto di J.Agee e W. Evans in "Sia lode ora a uomini di fama". C'è esibizionismo in WF, gusto per l'esagerazione. WF sta a Hemingway come Dostjevskij a Tolstoj . Non è un giudizio letterario, ma dal punto di vista umano e filosofico sono in sintonia coi secondi.
Si tratta a mio avviso del romanzo più respingente di questo autore (o almeno, il più respingente fra quelli che ho letto): notoriamente, Faulkner se ne frega del lettore, non gli importa che capisca ciò che sta succedendo, lui va avanti a raccontare la sua storia, ma la pazienza ha ripagato, ed è così che ho scoperto uno dei romanzi più belli che abbia mai letto. Sicuramente complesso, oserei dire molto più di "Mentre morivo", che non è proprio una passeggiata. Si tratta di un continuo discorso diretto, personaggi che raccontano una storia avvenuta decenni prima, e di tanto in tanto ci si sposta nei luoghi e nel tempo, si cambia narratore, i personaggi vengono introdotti senza presentazioni, come dando per scontato che il lettore li conosca già, il linguaggio può risultare difficoltoso e sicuramente non scorrevole, e quando si legge un paragrafo in terza persona tradizionale si esulta. Eppure, la storia dell'arrivo e della permanenza dei Sutpen nella contea di Yoknapatawpha è una di quelle vicende che non dimenticherò mai.
E' il libro che Faulkner preferiva, quello che considerò sempre il più caro. Non sono sicuro di condividere la sua opinione. Certo, è un romanzo complicato. in linea generale possiamo dire che tratta della decadenza di una famiglia del Sud, i Compson, in realtà l'autore è particolarmente attratto da un membro della famiglia, Caddy, l'unica figlia femmina dei Compson. L'immagine centrale del romanzo, dalla quale si sviluppa il resto dell'articolato racconto a più voci, è quella di Caddy che si arrampica su un albero di pero per guardare dalla finestra del salotto mentre gli altri bambini le guardano il fondo delle mutandine sporco di fango, perché Caddy era caduta precedentemente in un ruscello. Un ottimo libro che consiglio.
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