Cime tempestose

Una storia appassionante, che ti cattura e si fa leggere tutta d'un fiato. È una storia d'amore che supera le barriere sociali e temporali e che nonostante la forte drammaticità e, a volte, brutalità, merita davvero di essere letta.

Nella sua breve vita, terminata a soli 30 anni nel 1848, Emily Bronte scrisse quest’unico, travolgente romanzo, definito da Bataille “forse la più bella, la più folle, violenta storia d’amore di tutti i tempi”, inizialmente osteggiato dalla critica per poi venir apprezzato sempre più fino a divenire un classico. “Cime tempestose” è potente, pervaso di energia, un inestricabile intreccio di odio e passione che ha per sfondo la ventosa e inospitale brughiera inglese, luogo che inviterebbe alla fuga ed invece trattiene irresistibilmente i protagonisti della vicenda, Heathcliff e Cathy, legati da un rapporto tanto tormentato e ostacolato quanto indissolubile, aspro e selvaggio proprio come il desolato paesaggio che vede nascere l’attrazione tra i due. Particolarmente interessante il personaggio di Heathcliff, tramandato ingannevolmente nell’immaginario collettivo come la quintessenza dell’amante romantico ed invece rivelatosi un’autentica sorpresa, moralmente più che discutibile ma di straordinario fascino letterario. Tra le opere musicali ispirate da “Cime Tempestose”, oltre alla celeberrima canzone di Kate Bush, trovo stupenda la colonna sonora scritta da Sakamoto per l’omonimo film di Peter Kosminsky del 1992, capace con le sue note di far emergere il lato più malinconico e struggente dell’impossibile storia tra Cathy e Heathcliff. Quest’ultimo è un aspetto che nel romanzo viene forse messo in ombra dalla tumultuosità degli eventi e dalla durezza dei caratteri, il grande compositore giapponese riesce però a portarlo alla luce con la sensibilità artistica e la genialità musicale che l’hanno sempre contraddistinto, arricchendo il film e favorendo nel contempo (mia personalissima opinione, ovviamente) una più profonda lettura dell’immortale capolavoro della Bronte.

Ma chi sono io per non dare il massimo dei voti ad un classico di questo calibro?