L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Questo libro si divide in due parti nette. La prima se non siete portati alle sottigliezze dottrinali, se non vi va di arzigogolare sulla semenza di termini come cattolico-laico e laico-cattolico o centro sinistra col trattino e senza trattino, molto probabilmente vi annoierà. E’ la parte che esce dalla stilografica del Cossiga-dottor Jeckyll, del Cossiga teorico che, contrariamente a quel che di certo egli pensa di sé, non è il Cossiga migliore. Perché il Cossiga migliore, anzi l’unico, è il Cossiga-mister Hyde, il Cossiga che odora di zolfo, l’eclettico Cossiga (sto usando un eufemismo) che parla, e non quello che scrive, il Cossiga che quando gli mettono un microfono sotto il naso oppure vede un taccuino, subito parte e non si sa dove andrà a parare. Il Cossiga che quando abitava il primo palazzo della Repubblica si meritò l’appellativo di picconatore, il Cossiga che a un certo punto i suoi costernatissimi amici democristiani pensarono di fare interdire. La seconda parte del libro, giustamente intitolata “Parole al vento”, è il report di 25 interviste rilasciate dall’emerito ex presidente della Repubblica in questi ultimi dodici anni di travagliata vita politica, ai migliori giornalisti d’Italia (si sono tutti, da Francesco Merlo a Paolo Guzzanti, da Paolo Franchi a Claudio Sabelli Fioretti). E v’ho trovato finalmente il Cossiga coraggioso, quello mezzo pazzo e senza peli sulla lingua che adoro, il Cossiga “smemorato”, viscerale e un po’ arteriosclerotico che seguo da anni come il miglior “maìtre a penser” che abbiamo, anzi l’unico, dopo che è morto Indro Montanelli. Il Cossiga che detesta Prodi e Veltroni e come me vede come il fumo negli occhi l’Ulivo, il Cossiga che come me aborre le pretese egemoniche di una sinistra massimalista, salottiera e stravagante, il Cossiga che non si fida del cattolico azionista Ciampi come non si fidava del cattolico integralista Scalfaro, suoi successori al Quirinale, il Cossiga
Personaggio spesso scomodo ma mai reticente, l’ex Presidente della Repubblica ci offre, nelle prime 107 pagine di questo libro scritto con l’amico Pasquale Chessa, un prezioso spaccato di conoscenza sulle vicende che dettero luogo al trapasso dalla prima alla seconda repubblica, alla vittoria berlusconiana e, soprattutto, alla c.d “congiura” contro il governo Prodi ad opera di un (sembrerebbe incolpevole) Massimo D’Alema. Pagine importanti da leggere, meditare ed offrire all’attenzione del futuro storico che si accingerà alla difficile descrizione di questo travagliato periodo storico. Solo le prime 107 pagine, purtroppo. Le successive, che contengono una miscellanea di articoli ed interviste, non aggiungono nulla. Semmai tolgono.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore