In margine a un testo implicito

Una collana di perle akoya appesa al collo della letteratura… La premessa generale sta nell’epigrafe di Cervantes ovvero, parafrasanado, “se non mi capisci è ovvio che quel che dico ti sembra una sciocchezza” … Finalmente una raccolta di “aforismi” dove non c’è nulla da buttare ma tutto invece di cui nutrirsi. Non c’è spazio per frasi ad effetto e nessuna semplificazione che farebbe comodo alla Perugina o ai calendari da bar. Il bersaglio di Nicholas Gomez Davila è la modernità nella sua banalizzazione del senso della vita, nell annientamento della libertà, stupidità di massa, pensiero comune dominante, cliché modernisti e progressisti, illusorie promesse sociologiche, inganni ideologici… Ringrazio quest’uomo di una cultura sconfinata e una sensibilità rara per essere stato se stesso e averci lasciato in eredità queste perle preziose

Uno dei più grandi pensatori del Novecento, senza dubbio!

Gomez Davila è stato giustamente definito come il grande moralista del ventesimo secolo. Egli però si distingue da ogni altro per il fatto di rivolgere il dubbio e lo spirito scettico non contro i vecchi dogmi (come aveva fatto la filosofia illuminista) ma contro la ragione stessa assurta a mito fondativo della modernità. In uno dei frammenti dell'opera l'autore chiarisce come il modello di tonto imperante oggi si contraddistingue proprio per la convinzione con cui si dice libero da ogni pregiudizio e discepolo della sola ragione. Mostrare i pregiudizi sottesi alle nostre convinzioni, considerate oggettive, è lo scopo principale di quest'opera