Il diritto di fare la guerra. Il potere americano e la crisi di legittimità

Ottimo saggio. Breve e conciso, diretto ma pieno di riflessioni interessanti. Analizza le vere cause dell'opposizione dell'europa al nuovo corso americano, dal punto di vista politico e storico. L'europa, abituata da troppo ad essere l'ago della bilancia della politica internazionale, ed a servirsi degli Stati Uniti come braccio, ora si rende conto di contare poco, se non come fonte di legittimità internazionale. E' questo terrore di non contare più la molla che spinge all'opposizione agli USA. Ma quanto sarà utile una divisione interna nell'occidente in un periodo dove si profilano altre sfide, come quelle contro il terrorismo ed il fondamentalismo? Per dirla con Kagan: "Oggi molti europei stanno scommettendo sul fatto che i rischi rappresentati dall'"asse del male", dal terrorismo e dalle dittature non saranno mai grandi quanto quello costituito da un Leviatano americano. Forse è nella natura di un'europa postmoderna formulare tale giudizio. tuttavia, per le menti più sagge d'europa (...) potrebbe essere giunto il momento di chiedersi cosa potrebbe succedere se tale scommessa dovesse rivelarsi perdente."

"Il problema del monopolio americano della forza è che è americano e verrà esercitato necessariamente nell'interesse degli Stati uniti", il che, è vero, non implica nell'interesse della cosiddetta comunità internazionale, ma leggetelo con attenzione, è meno semplicistico di quanto a prima vista possa apparire. Da maneggiare con cautela soprattutto in vista di un cambio al vertice Usa-Cina.

Ottimo spunto di riflessione. Saggio breve e chiaro che aiuta a capire un po' di più le srategie di politica estera di USA e UE nel nuovo scenario internazionale post guerra fredda. La fine del duopolio USA/URSS ci pone ora di fronte a nuovi interrogativi sul futuro assetto militare e politico del mondo, sapremo essere abbastana lungimiranti da evitare la rottura di delicati "sigilli" creando invece un nuovo ordine mondiale?