Sequential drawnings. La serie del «New Yorker». Ediz. illustrata

Dopo quell'autentico caso che è stato il capolavoro Qui, Richard McGuire torna con questo corposo volume che raccoglie le sequenze illustrate pubblicate dall'autore americano sul New Yorker a partire dal 2005. Ricondurre Sequential Drawings alla voce “fumetto” è quindi, già dalle premesse, fuori luogo, e basta d'altronde dare un'occhiata a come il libro si compone: a ogni singola illustrazione (per giunta rigorosamente muta) corrisponde una pagina, contribuendo a quell'effetto ultraminimale che si riflette in un tratto sempre scheletrico, freddo e monodimensionale. Ma è altrettanto vero che queste sequenze raccontano ogni volta qualcosa: sono “very loose narratives” – come le definisce McGuire in persona – in cui figure umane, oggetti inanimati e icone apparentemente immobili si relazionano con ambienti e situazioni, e che davvero ricordano i racconti medievali delle vite dei santi a cui accenna Luc Sante nell'introduzione. Ma più che sguardi ieratici, Sequential Drawings raccoglie tanti piccoli tour de force di “micrografica” che sembrano provenire da quel modernismo giocoso tipico di un Fortunato Depero (o forse Ettore Sottsass?), il che giustifica l'altra definizione che sempre Sante da dell'autore di Qui: Richard McGuire è davvero “il Duchamp dell'illustrazione-spot”.

Recensione di Valerio Mattioli