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Seppellitemi dietro il battiscopa - Pavel Sanaev - copertina
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Descrizione


Sasa ha nove anni ma è destinato a "marcire" prima di averne sedici, secondo la profezia della nonna, la furibonda e tentacolare Nina Antonovna. Non può sudare, togliersi la calzamaglia di lana ruvida neanche di notte, tirare l'acqua nei gabinetti pubblici e salire sulle giostre: ci sono in agguato stafilococchi aurei, sinusiti croniche, dispepsie e bronchiti recidive. Così sentenzia la nonna, che lo trascina in giro per dottori e gli somministra senza sosta farmaci e tisane. Da quando sua madre si è innamorata di un pittore basso e squattrinato, il "nano succhiasangue", Sasa è finito sotto l'ossessiva tutela della nonna, che lo ama ma lo ricopre di maledizioni e insulti - mentre lui sogna le rare e tenere visite della madre, e custodisce in una scatola segreta tanti piccoli oggetti che vengono da lei: una "biglia-mamma", un chewing-gum masticato e altri tesori. Sasa ci racconta questa tragicomica infanzia senza innocenza, ambientata nella Russia degli anni '70, in un irresistibile romanzo d'esordio, divenuto un libro di culto per molti ex bambini sovietici.
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Dettagli

2011
28 aprile 2011
368 p., Brossura
9788874522897

Valutazioni e recensioni

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Valentina
Recensioni: 5/5

Dolce e amara, la storia di Sasa, bambino oggetto di contesa tra due amori immaturi ed opposti, naif quello della sua mamma e mostruoso quello della nonna, protagonista indiscussa di questi capitoli intrisi di malinconica ironia. E' un romanzo che evolve: gradualmente si abbandona la spensieratezza delle prime pagine per calarsi nel racconto di una vita che fa della leggerezza àncora di sopravvivenza, contrappeso necessario alla sofferenza di una situazione familiare traballante.

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brunetti giovanni
Recensioni: 5/5

un libro bellissimo,commovente sopratutto nel finale... l ho letto d un fiato...ottima scrittura..consigliatissimo

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Giancarlo Tramutoli
Recensioni: 4/5

Un gioiello di humour e di struggimento sentimentale. Il bambino è indimenticabile. La nonna, spassosa nel suo cinismo amorevole. Con una cinquantina di pagine in meno -dove l'autore indulge in ripetizioni e deliri- a mio parere, (di chi sennò), sarebbe stato più intenso e potente. Un gran bel romanzo di un esordiente che ha nella sua scrittura tutta la forza suggestiva, paradossale, poetica, della grande letteratura russa.

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Voce della critica

Saša Savel'ev ha otto anni ed è un completo idiota. O almeno così dice la nonna, che lo ha in custodia da quando quella scriteriata della madre è fuggita con un pittore alcolizzato sulle rive del Mar Nero, lasciando il piccolo a Mosca infetto da uno stafilococco aureo che, come ha imparato a dire, gli mangia il cervello facendoci i suoi bisogni dentro. A dire il vero, ascoltando le parole di Saša viene il dubbio che il piccolo non sia per niente ritardato, anzi. Via via che avanziamo nella lettura, il ritratto che il bimbo fa del nonno, vecchio attore del Teatro d'Arte, e della nonna, che avrebbe voluto fare l'attrice, è sempre più nitido, realistico e irresistibilmente comico. Varcata la metà del romanzo scopriamo come stanno davvero le cose: le cure omeopatiche, le visite specialistiche e tutte le assurde precauzioni inflitte al piccolo sono assolutamente inutili. La nonna ha creato un mondo di malattie immaginarie per sottrarre Saša alla madre, ossia alla sua stessa figlia, che ha l'unica colpa di voler vivere con l'uomo che ama. La vecchia, che in questa sadica rivalsa nei confronti della figlia distilla i traumi di una vita mancata, non ha però fatto i conti con il legame che unisce il figlio alla madre. Attanagliato dall'ombra di una morte che sembra imminente e inevitabile, Saša vuole solo essere seppellito dietro al battiscopa, a casa della madre, dove potrà sempre guardarla attraverso la fessura. Vedere il mondo con lo sguardo di un bambino è un dono raro e pericoloso, un atto di funambolismo che solo pochi scrittori riescono a compiere evitando i tranelli delle convenzioni e delle ingenuità. Bisogna saper essere spietati e onesti come i giochi dei piccoli. Per questo, quando un autore passa il guado senza cadere nella trappola di un'insopportabile semplificazione, la sua opera tocca nel profondo. Può darsi che Sanaev, nipote di due colossi del teatro moscovita e figlioccio di un altro attore, Rolan Bykov, abbia voluto affrontare il proprio passato. Alla fine, però, resta la sensazione appagante e struggente di non aver assistito solo a una personale resa dei conti, ma a una rappresentazione autentica, crudele e spassosa, della vita.
Stefano Moretti

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Conosci l'autore

Pavel Sanaev

1969, Mosca

Regista, sceneggiatore e scrittore. Nipote dell'attore Vsevolod Sanaev, figlio di Elena Sanaeva (anche lei attrice famosa), figlio adottivo della star sovietica Rolan Bykov, Pavel Sanaev si è sin da giovane avviato verso il mondo del cinema. Nel 2002 sceneggia un lungometraggio, The Last Week End. Seppellitemi dietro al battiscopa, pubblicato in Italia da Nottetempo, è stato un best seller in Russia. Dal libro, che lo ha reso uno degli autori più in vista della nuova letteratura russa, è stato tratto anche un film.

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