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Semina il vento - Alessandro Perissinotto - copertina
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Semina il vento - Alessandro Perissinotto - copertina

Descrizione


Braccio 6, nel reparto di massima sicurezza di un carcere del Nord Italia. Sulle labbra, la dichiarazione di innocenza; tra le mani, il giornale che ritrae in prima pagina il corpo senza vita di sua moglie. Su consiglio del proprio avvocato, Giacomo decide di raccontare la propria vicenda, l'inevitabile serie di eventi che lo ha condotto in quella cella. E così torna all'epoca in cui, per riuscire a sopravvivere a Parigi, alternava il lavoro di curatore di mostre per bambini, a quello di cameriere. Era in quel periodo che aveva conosciuto Shirin. Non l'aveva trovata subito bella, almeno non nel senso consueto del termine; era stato attratto piuttosto dalla storia che i suoi occhi sembravano celare, da quel profondo distacco verso chi le stava accanto, come se per lei la vita vera fosse altrove. Ci sono amori che iniziano all'improvviso, con notti memorabili, il loro invece era nato con la lentezza inesorabile delle cose fatte per durare. L'innamoramento, il matrimonio e poi la decisione che avrebbe cambiato le loro vite per sempre: lasciare Parigi per trasferirsi a Molini, sulle montagne piemontesi, nel paese dove lui era nato. Ma nessun luogo è al riparo dal vento dell'odio, dal fanatismo delle religioni, dall'arroganza del potere, dall'intolleranza strisciante. Così il paradiso aveva cominciato a scivolare verso l'inferno, prima piano, poi sempre più rapidamente, fino ad arrestarsi lì, in quella cella, con il tormento del ricordo d'un amore reso perfetto dalla morte.
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Dettagli

2013
Tascabile
1 luglio 2013
9788868366261

Valutazioni e recensioni

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Federica
Recensioni: 5/5

Un libro che mi ha molto sorpresa. Mai avrei pensato che mi avrebbe portato a ragionare su certe tematiche e mai avrei potuto prevedere lo sviluppo del racconto nella parte finale. È un libro che ho apprezzato tantissimo, che per la prima volta mi ha fatto ragionare su come l’odio nei confronti del diverso possa trasformare una persona che prima non lo era affatto in un estremista religioso. E, allo stesso tempo, di come una persona che di primo acchito sembrava molto aperta verso le altre culture, durante lo svolgimento del racconto, si dimostri invece influenzata da banali stereotipi e dal giudizio degli abitanti di una piccola comunità isolata. In conclusione, trovo che il titolo sia azzeccatissimo: si tratta di un libro che parla di crescita, di trasformazione, di come una persona possa radicalmente cambiare nel corso della sua vita a seconda delle diverse scelte che decide di intraprendere.

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Francesco
Recensioni: 5/5

L’amore tra un italiano ed una donna di origine iraniane ma francese di nascita si sviluppa sereno sino oltre la metà del libro quando gli eventi porteranno alla tragica conclusione. L’autore ci racconta di come questa ragazza, del tutto occidentale nei modi e nei pensieri, venga spinta su posizioni radicali dal comportamento della società che abita la zona in cui vive. I due vivono in un piccolo borgo delle prealpi vercellesi, dove, a causa della (lontana) origine iraniana, la protagonista viene emarginata da un ambiente sempre più ostile in un clima avvelenato dalla visione anti integrazionista degli ottusi amministratori locali, sindaco in testa. La stampa locale è ancella dell’organizzazione locale ed i fatti vengono distorti e manipolati a vantaggio di questa. Infine l’ultima frase ci deve far rifletter: “chi semina vento raccoglie tempesta” Un libro, in un italiano p e r f e t t o, da consigliare in modo particolare a coloro che probabilmente non lo leggeranno mai, a coloro che preferiscono l’immediatezza di una immagine o di un tweet, magari pure sgrammaticato.

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Lory
Recensioni: 5/5

È il primo libro di Perissinotto che leggo e devo dire che è stata una sorpresa. Un libro pubblicato nel 2013 e di un'attualità incredibile, sembra scritto oggi nel nostro contesto politico sociale italiano: lo stesso clima di odio verso chi non è italiano che deve venire prima degli altri .... E chi semina vento raccoglie tempesta ieri, oggi, domani.

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Voce della critica

Altro giro altro libro. Probabilmente lo avete letto sul Blog Del Furore di aver libri, anche qui collegato, ormai da qualche mese a Rosta si svolge un Gruppo di Lettura a cui possono partecipare proprio tutti. Ad ogni incontro si stabilisce un nuovo libro da leggere. Nell’ultimo evento abbiamo analizzato Semina il vento di Alessandro Perissinotto di cui ora vi parlo.

Inizio con il dire che è un libro uscito nel 2011 in prima pubblicazione, ma attualissimo oggi. Incontriamo Giacomo e Shrin, i due protagonisti, di cui è raccontata la loro storia d’amore dal primo incontro, che passa attraverso fasi della vita normalissime, fino a incagliarsi in qualcosa di più grande della loro unione. Passiamo attraverso un’Italia e una Parigi in piena immigrazione, conosciamo l’amore enorme che unisce i due personaggi, la tradizione che manca nella vita di lei, ma che è presente nella vita di lui. Ci perdiamo in una Parigi già grande città, dove tutto passa velocemente, ma dove per cercare personale, un barista nell’annuncio scrive “si ricerca personale fantasioso”, che vuole dire molto sul quanto è difficile trovare persone volenterose e piene di iniziativa da inserire negli organici; ma ci troviamo anche in un paese vicino a Vercelli dove tutto avviene in comunità, dove le notizie si apprendono al negozio di alimentari del paese, dove tradizione, costumi e dialetto sono alla base di tutto.
Shirin lasciata Parigi per scelta si troverà a Molini, in un paese che apparentemente la fa sentire come integrata, ma che con il passare del tempo la metterà in disparte additandola come immigrata, come non gradita. Passeranno periodi in cui sembra che tutto proceda nella solita routine, ma qualcosa di mai colmato si rompe all’interno degli equilibri della donna, cresce l’odio, le crepe diventano crateri e tutto precipita.
Non avevo mai letto Alessandro Perissinotto, una penna tagliente, senza troppi fronzoli, dritta al punto, ma che sempre mantiene lucidità senza mai perdersi o inabissarsi. Questo è un libro emozionante, attuale, spesso ho dovuto lasciare le pagine per far depositare il messaggio, per farmi delle domande e per cercare delle risposte sul mondo che mi circonda, che vorrei cambiare ma che posso solo scalfire. Una lettura che mi ha disarmata, arricchita, messa in guardia. Leggetelo se vi capita, non potrà che aumentare il vostro bagaglio culturale.
E ricordate: se seminate vento, raccoglierete tempesta, sempre!

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Conosci l'autore

Alessandro Perissinotto

1964, Torino

Alessandro Perissinotto nasce a Torino nel 1964. Pratica vari mestieri e, intanto, si laurea in Lettere nel 1992 con un tesi in semiotica. Inizia quindi un’intensa attività di ricerca, occupandosi di semiologia della fiaba, di multimedialità e di didattica della letteratura. È docente nell'Università di Torino.Collabora inoltre con il quotidiano "La Stampa", per il quale scrive articoli e racconti che appaiono sul supplemento "TorinoSette", e con "Il Mattino" di Napoli. Approda alla narrativa nel 1997 con il romanzo poliziesco L’anno che uccisero Rosetta (Sellerio), al quale fanno seguito La canzone di Colombano e Treno 8017 (Sellerio, 2000 e 2003). Nel 2004 pubblica per Rizzoli il noir epistolare Al mio giudice (Premio Grinzane Cavour 2005 per la Narrativa...

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