Sei problemi per don Isidro Parodi

Se pensate di leggere un giallo alla maniera classica, sul modello di Conan Doyle o Agatha Christie, oppure uno che li imita, lasciate perdere questo libro. Ovvio, il modello che sta dietro è quello, ma per così dire condensato. Il detective-carcerato non può uscire dalla sua cella e così deve basarsi soltanto sui racconti che gli vengono fatti da persone piuttosto stupide, arroganti e fastidiose. Vale solo l'astrazione pura del ragionamento deduttivo, il resto non conta. In più, elemento più difficile da cogliere, c'è tutta l'ironia e la parodia di un ambiente argentino, di certi atteggiamenti pseudo-letterari e falsamente eleganti, di idee detestabili. Un libro complesso, come sempre per Borges e il suo compagno, ma assolutamente geniale.

Borges e Casares all'ennesima potenza: autori inventati, finte prefazioni, dettagli assurdi, elenchi "magici". Se devo essere sincero, un libro di non facile lettura. La forma del racconto però contribuisce a non appesantirlo troppo, e rimane comunque molto godibile. Una specie di giallo, una raccolta di racconti consequenziali e in qualche modo legati tra loro, che narrano le vicende di don Isidro Parodi, un detective sui generis che risolve i casi dalla sua cella... E non dico altro. (Personalissimo consiglio: per un lettore "giovane" di Borges farei altre scelte, per uno "navigato" va bene).

Lettura non facile, trattandosi di Borges. I primi 3 racconti sono uno spasso, gli ultimi 3 sono estremamente "fumosi" e dispersivi. Soluzioni geniali per i primi 3 racconti, passabili per gli altri. Un circo, un'insalata di parole che richiede attenzione, conoscenze ed erudizione. Non il vertice di Borges ma sicuramente meritevole di essere letto. Se amate solo il "giallo alla Agatha" state alla larga da questa piccola gemma.