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Dettagli

1990
3 maggio 1990
224 p.
9788833905310

Voce della critica


recensione di Voltolini, D., L'Indice 1990, n. 8

La narrazione procede lenta, talvolta lentissima, non è giallo, non è fantascienza, eppure ci sono una tensione e un tema che farebbero pensare a entrambi i generi.
Siamo alla fine di questo millennio, a Erice, dove giungono da molte parti del mondo scienziati di varia levatura: manovali da laboratorio, ricercatori che hanno mancato il momento magico della propria carriera, altri che invece lo attendono o che se lo stanno preparando, vecchi marpioni, donne bellissime e il tre volte Nobel David Pearlman, il totem catalizzatore di tutto il consesso scientifico.
Pearlman non sembra essere di questo mondo. Le sue ricerche matematiche intorno alla possibilità di prevedere ogni futura configurazione di un modello (mentale?, cerebrale?, neuronale?) a partire da quella attuale appartengono alle più pure e alte forme del pensiero umano. La sua dedizione totale alla ricerca lo rende simile a un santo martire. Un'aura lo circonda e circonda i suoi gesti, le persone che collaborano o hanno collaborato con lui, chiunque lo avvicini.
Ma saranno vere, applicabili, credibili le equazioni di Pearlman, oppure nella pratica stessa dei laboratori di ricerca si annida la possibilità di far tornare qualunque conto? Cosa alligna nell'interregno tra la ricerca pura e gli interessi economici dell'industria farmaceutica? In questa terra di nessuno si muove la narrazione di Pierantoni, della quale è bene sapere fin dall'inizio che deluderà sia le attese giallistiche, sia quelle fantascientifiche.
Infatti la vera cifra narrativa di "Segesta, domani" consiste nel tentativo di Pierantoni di costruire una voce narrante interna al racconto (quella del professor Vanni, segretario della Scuola di Erice), niente affatto onnisciente, però voracemente "onnivedente". E ciò che l'occhio del narratore vede resta spesso in posizione subordinata rispetto al modo in cui viene visto. In queste occasioni il Pierantoni narratore ricorda moltissimo il Pierantoni scienziato che pubblicò nel 1981 "L'occhio e l'idea" (Boringhieri), un volume molto bello su di un argomento - la visione - affascinante.
In entrambi i casi la scrittura di Pierantoni sa farsi trasparente e felice, forse perché nasce da un'intuizione semplice e geniale: il punto di vista è quello dell'occhio. Ma, mentre lo scienziato che discuteva del proprio oggetto di studi comunicava al lettore la propria eccitazione di scoprire, di capire, di cercare, il romanziere che narra di scienziati comunica delusione, disillusione, disinganno. Al di qua della retina narrante c'è un uomo stanco e sfiduciato, la cui ipersensibilità esistenziale sembra polarizzata su abbandono e rinuncia, cosicché la bellezza nitida di certe immagini acquista un valore crudele, non la si può sopportare. La stessa narrazione, accumulando tensioni che non si risolvono, è coerente con questa tonalità emotiva.
Ma la trovata di affidare la dichiarazione illuminante a una orientale che parla in giapponese, in modo da non farsi capire nemmeno dall'interlocutore, è narrativamente sleale.
Verrebbe da domandare: Vanni, Ruggero, ma che diavolo ha detto quell'antipatica di Youko? Ma invece no, sarebbe sleale (in una recensione).

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Conosci l'autore

Ruggero Pierantoni

1934, Roma

Ruggero Pierantoni, biofisico e psicologo, insegna all’Università di Genova e alla School of Design. Ha lavorato negli Stati Uniti, in Germania, in Canada, in Giappone, in Messico. Il suo lavoro ruota attorno alle diverse percezioni: visiva, acustica, spaziale e temporale. È stato assessore alla Cultura per il Comune di Genova nel periodo del G8. Ha scritto libri e pubblicazioni scientifiche in diverse lingue. Tra i suoi titoli in italiano ricordiamo: Forma Fluens. Il movimento e la sua rappresentazione nella scienza, nell’arte e nella tecnica (Bollati Boringhieri 1986); La trottola di Prometeo. Introduzione alla percezione acustica e visiva (Laterza 1996); Verità a bassissima definizione. Critica e percezione del quotidiano (Einaudi 1998); Salto di scala....

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