La seconda vita di Annibale Canessa

Indubbiamente il romanzo è ben scritto anche perchè l'Autore è un giornalista scuola Montanelli e "Corriere della Sera",quindi sa come mantenere vivo l'interesse del lettore,però ci sono delle forti perplessità sul protagonista,un incrocio fra Rambo e Rocco Siffredi,che nelle pause fra una sparatoria e l'altra ,si dedica al sesso sfrenato con ragazze che hanno la metà dei suoi anni(almeno 60) e che di lui pensano"c'è l'ha più duro del suo revolver","sa fare anche il caffè e lava la tazzina",senza contare le capacità atletiche del sullodato, da fare invidia a un giovane decatleta.Inoltre anche li altri personaggi sono tutti più o meno ultrasessantenni e tutti hanno amanti giovanissime follemente innamorate. Sarà invidia la mia,da normale sessantenne, ma non riesco a prendere sul serio questi eccessi che appesantiscono e sciupano la storia raccontata.

Un giallo ? un noir ? Un poliziesco ? Non si può definire un romanzo che prende le mosse dai tempi in cui esistevano cellule eversive che combattevano contro lo Stato. Ma si parla di 40 anni prima che il personaggio Canessa si rimette in gioco per scoprire verità nascoste. Il personaggio Canessa che ormai dovrebbe avere 60 anni è ancora affascinante con giovani giornaliste ? Fa perdere la testa a giovani ragazze che restano affascinate dalla sua figura ? Fa sesso sfrenato con queste ragazze che potrebbero essere per lui figlie ? Ecco, pur riconoscendo la trama avvincente per certi tratti mi viene spontaneo chiedermi il perchè infarcirla di tutto questo sesso improponibile. E poi Giudici, Magistrati tutti sessantenni se non di più, mostrati come sciupafemmine, come personaggi che hanno come unico desiderio quello di tradire mogli e avere amanti sparse per il mondo. Il tutto è un pò forzato se si pensa appunto all'età dei personaggi.

Ottimo esordio nel noir di Roberto Perrone che già conescevo fin dal tempo dell'esordio nella letteratura per adulti con ''La lunga''. Non è facile comporre il mosaico dei personaggi di questo romanzo intenso, con moltissimi personaggi, ognuno tratteggiato con un ruolo preciso che ci fa tornare agli anni di piombo, espressione montanelliana di rara efficacia per definire qul periodo oscuro della storia del nostro Paese. Il personaggio è paragonabile a Tex Willer (e infatti così viene definito) da solo contro tutti (ma qualcuno lo veglia da lontano), con il fido Repetto (Kit carson) che gli guarda le spalle. E' un gioco ad incastro dove alla fine tutte le tessere del puzzle si collocheranno al loro giusto posto. Leggetelo !!