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Se no che gente saremmo. Giocare, resistere e altre cose imparate da mio padre Giacinto
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Se no che gente saremmo. Giocare, resistere e altre cose imparate da mio padre Giacinto - Gianfelice Facchetti - copertina
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Se no che gente saremmo. Giocare, resistere e altre cose imparate da mio padre Giacinto

Descrizione


Nascere e crescere all'ombra tenace dell'olmo Facchetti è stata per Gianfelice una grande fortuna, ma anche una sfida stimolante e non sempre facile. Ripercorrendo la vita del padre Giacinto, leggenda calcistica e straordinario esempio di integrità, Gianfelice ci mostra che correndo ostinatamente dietro i propri sogni si può costruire una vita esemplare. Scorrono così, in un'emozionante moviola, le immagini del capitano dell'Italia che ha battuto la Germania 4 a 3, i grandi derby con la maglia dell'Inter, le sfide con il russo Cislenko, il magico mondo delle figurine e il calcio eroico di una volta. A Gianfelice tocca anche il compito di difendere il padre dall'attacco del sottobosco calcistico, e lo fa con sanguigna passione di figlio. E mentre i tristi giocolieri del fango svaniscono nel nulla, a stagliarsi esemplare all'orizzonte resta solo il gigante Facchetti, con il suo tronco tenace e il suo sorriso gentile protetto da una chioma sempre perfettamente pettinata. Perché si arrivi a segnare, la palla bisogna passarsela: questo libro è un lungo assist tra un padre e un figlio e tra il figlio e i lettori. Il pallone che ci arriva è fatto di dignità, coscienza e lealtà, resistenza e pudore. Tocca a noi, adesso, saperlo giocare; per poi, un giorno, ripassarlo.
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Dettagli

TEA
2
2013
Tascabile
17 gennaio 2013
186 p., ill. , Brossura
9788850230488

Valutazioni e recensioni

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DANTE
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Dopo aver letto il libro viene voglia di dire "QUESTO E' IL CALCIO"...la figura di Giacinto ci mancherà,ma dobbiamo essere fieri di aver avuto,nella nostra squadra,un uomo semplicemente unico...GRANDISSIMO CAPITANO...

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Patrizia Piazzi
Recensioni: 5/5

Se non sai matenere la tua parola... Se non vivi la tua professione con serietà, dedizione.. Se non rispetti le regole della vita stessa e le tue regole di vita.. Se le tue conquiste sui campi di calcio non avessero quel valore di serietà e di lealtà.. Se non vivi di rispetto con la gente e per la gente e per tutti coloro che hanno creduto alle tue qualità umane e professionali.. Se non fai del tuo nucleo famigliare i tuoi validi e solidi punti di riferimento.. Se non hai rispetto dei valori, delle tradizioni.. Se non hai il senso dell'unità umana che è composta minimo da due persone e sai che è la forza di tutto... Se della tua malattia ne fai una sfida con onore e senza rumore... Se non ci avessi comunicato che tutto questo ha avuto un senso per te a noi gente semplice, comune, gente tifosa dell'Inter, io lo sono, ma anche della gente tifosa del calcio sano e genuino, vero, quello giocato sui campi e non giocato sui contratti economici. Se non fossimo convinti che quello che conta sono le emozioni autentiche, un figlio che sceglie la sua vita e non è quella che vorresti, il vincere o il perdere con dignità e pudore,un buon bicchiere di vino, le mani aperte e le dita tese a svegliare gli angeli dopo un goal, la maglia della Nazionale come merito e non come un omaggio.. Se non avessimo la convinzione che nella vita quando si dice una cosa è quella: "Giacinto, se no che gente saremmo!!!!" ==== Racconto di un giocatore di altri tempi, di semplicità, umiltà, autenticità,tenace. L'uomo puo' sempre sbagliare in quanto uomo, ma non dimentichiamoci che persone come Giacinto sono gli unici veri esempi di come il pallone dovrebbe essere preso davvero a calci nel giuoco del calcio. Ad oggi non è piu' un giuoco, ma business, ho nostalgia di quel calcio, quello che Giacinto giocava...

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Lorenza
Recensioni: 5/5

Bello! C'è molto più sentimento che calcio.

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Conosci l'autore

Gianfelice Facchetti

1974, Milano

Figlio del calciatore dell'Inter Giacinto Facchetti, Gianfelice è attore, regista e drammaturgo. La sua prima scrittura teatrale, Bundesliga ’44 (2005), è stata finalista al Premio Ustica e segnalata al Premio Bancarella Sport. Se no che gente saremmo (Longanesi) è del 2011.

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