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La scuola è finita! La scuola che non c'è. Vol. 1
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La scuola è finita! La scuola che non c'è. Vol. 1 - Yves Grevet - copertina
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scuola è finita! La scuola che non c'è

Descrizione


"La maggior parte dei grandi dice che è ormai troppo tardi, non si può tornare indietro. Ma i miei compagni e io sogniamo tutti di cambiare questo stato di cose, e ci siamo ripromessi di riuscirci, un giorno". "Quel giorno verrà, Lila. Io sarò con te, e saremo in tanti". Nel 2028 solo i figli dei ricchi frequentano le scuole private; tutti gli altri vengono subito avviati al lavoro nelle aziende, dove sono costretti a sopportare turni massacranti e mansioni alienanti. Lila decide di ribellarsi iscrivendosi a un istituto clandestino, e Albert diventa suo complice, scatenando la repressione spietata della polizia. Con un intervento dell'autore sul rapporto tra scrittura e insegnamento. La scuola che non c'è... come dovrebbe o potrebbe essere? Provano a rispondere in questa serie alcuni tra i migliori insegnanti scrittori che con la scuola hanno un rapporto molto stretto, da dentro, e che ce la raccontano ciascuno a modo suo, con un proprio racconto inedito, di genere e ambientazione diversi. Età di lettura: da 11 anni.
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Dettagli

2012
21 novembre 2012
64 p., Brossura
9788871066752

Voce della critica

Ci sarà un tempo, non lontano (qualche decennio dopo la "Grande Crisi dell'inizio del XXI secolo"), in cui molte famiglie non saranno più in grado sostenere le spese delle scuole ordinarie, tutte a pagamento. Per i figli di questo proletariato urbano, depauperato del diritto allo studio, l'unica possibilità di ricevere una formazione sarà quella di iscriversi a simulacri di scuole, dove il servizio sarà erogato dalle attività commerciali e dalle aziende. In queste scuole, dai nomi tristemente evocativi come "Bricogarden" o scuola della "catena fast food", anche i maestri hanno smarrito il loro nome (e il loro ruolo) e sono definiti "promoter pedagogici", mentre gli studenti devono raggiungere gli obiettivi loro imposti solo al fine di raccogliere dei buoni acquisto. Autore di questo racconto, che sembra collocarsi a metà fra le predizioni di George Orwell e il cupo visionarismo di Ray Bradbury, è Yves Grevet, insegnante e scrittore parigino, che da diversi anni affianca alla sua attività di maestro nella scuola primaria quella di scrittore. In La scuola è finita il giovane protagonista, Albert, è uno dei tanti iscritti alla scuola del Bricogarden. Qui la matematica si impara sulle percentuali di sconto da applicare ai prodotti e le materie di studio sono bricolage e tecniche di giardinaggio. Questo magazzino-scuola è un luogo spersonalizzante, dove i turni di lavoro e le mansioni sono inadatte alla giovane età degli studenti. L'amica di Albert, Lila, frequenta invece la scuola di un fast food e deve "accontentarsi di imparare a cucinare diversi tipi di surgelati, pulire ortaggi transgenici, fare le pulizie". Ma tutti loro, indistintamente, sono studenti di serie B, "figli di barboni", "sporchi poveri" costretti, durante la settimana, a indossare le tute da lavoro, mentre gli altri, i figli dei ricchi, possono frequentare le scuole vere, quelle a pagamento. Le prime pagine del racconto sono caratterizzate da un senso di ineluttabilità nel destino di questi bambini, sino a quando la situazione viene ribaltata: Lisa, infrangendo la legge, passa alla Scuola della Resistenza, dove insegnanti veri, costretti a vivere in clandestinità, ridanno dignità a un mestiere perduto e ai loro studenti. Non manca il tentativo di osteggiare questo gesto di ribellione: l'intervento della polizia, che intende scoprire dove sia finita la fuorilegge. Qui il ritmo della narrazione s'impenna, segnato dai dialoghi fra gli ispettori e Albert. Ma nell'incontro finale dei due protagonisti tutto si ricompone come un puzzle e tutto ritrova una sua dimensione di normalità: nella narrazione della bambina c'è una scuola dove non sono tanto importanti le cose che si imparano, ma "il modo" in cui si imparano. Un modo che scaturisce dal lavoro di gruppo, dalle discussioni, dal confronto e da un reale interesse dei maestri verso quello che dicono i loro allievi. È un messaggio di straordinaria attualità, quello di Grevet, in questi anni in cui la scuola è troppo spesso svalutata, svilita, vilipesa, che sempre più spesso si vorrebbe far soggiacere alle regole dell'aziendalismo svuotandola dei suoi veri contenuti e della sua importanza nel processo di formazione della persona. È un messaggio incoraggiante, da trasmettere agli studenti, che implicitamente esorta a credere ancora in una scuola "laica, gratuita e obbligatoria" come vera risorsa di una società sana. Antonella Faloppa

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Conosci l'autore

Yves Grevet

1961, Parigi

Yves Grevet è un insegnante e autore di libri per ragazzi. Insieme a Florence Hinckel, Carole Trébor e Vincent Villeminont ha scritto la saga U4, che in Francia ha avuto grande successo.

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