Scritto sulla sabbia

Il colpo di scena si trova a poco meno di metà libro, quindi non è stata certo la curiosità a spingermi ad andare avanti. Probabilmente è stato il fatto che l'ho preso in prestito dalla biblioteca e non mi andava di tornare subito il giorno dopo apposta per restituirlo. Nelle mani di un'altra autrice o di un altro autore questo thriller sarebbe risultato del tutto diverso e decisamente migliore, perché ammetto che le idee di base sono molto buone, ma è l'esecuzione che non è minimamente all'altezza delle aspettative. E concordo con Tom, un dettaglio in particolare risulta essere una coincidenza un po' troppo forzata, che magari un altro scrittore avrebbe potuto spiegare in modo plausibile. Anche le vicende all'interno della centrale di polizia non suscitano interesse e ai fini della trama potevano essere decisamente evitate.

E' un bel thriller psicologico, che affronta anche il dramma della violenza sulle donne. La violenza fisica ma anche quella più sottile di natura psicologica. E' un libro coraggioso e molto sofferto. Da leggere tutto d'un fiato. Leggendolo proverete la sensazione di voler scoprire l'esito del racconto il prima possibile e più si va avanti con la lettura e più si capisce che tutto quello che si era pensato inizialmente era sbagliato. Ho apprezzato le descrizioni dei momenti di solitudine sulla scogliera, i colori e il suono del vento che la scrittura mi ha fatto percepire così come la speranza di ricominciare tutto da capo sempre e comunque. Il romanzo è tratto da un fatto veramente accaduto.

Sono incerta su questo giudizio xché certe parti mi sono piaciute, buona x es l'idea di intervallare i capitoli con differenti protagonisti e punti di vista, avvincente il colpo di scena, xò fino alla svolta la narrazione è banale, il ritmo piuttosto lento e nel finale c'è una coincidenza veramente di troppo. Un thriller tutto sommato non male ma io avrei gradito da parte dell'autrice più cura nella scrittura e nella trama e una maggiore verosimiglianza.