La scienza in tribunale 2. La vendetta. Omeopatia, diete miracolose, api friulane e altri disastri

L'autore è decisamente inviperito per buona parte del libro e nella foga polemica esagera. A p.142 dice che l'utilizzo in agricoltura di prodotti che possono danneggiare le api è comunque giusto “se poi questo fa male alle api pazienza”. A p.190 afferma che i singoli governi potrebbero vietare prodotti in agricoltura convenzionale come il pompelmo rosa e il pomodoro pachino che l'autore considera alla stessa stregua degli OGM vietati. Ma se queste limitazioni non ci sono il problema è un finto problema di fatto non c'è. A p.213 secondo lui l'espressione “non c'è pericolo” proveniente da una figura istituzionale è troppo vaga per non indurre la popolazione a non prendere precauzioni particolari. A me sembra assolutamente sufficiente tanto più che è un concetto elementare. A p.217 contesta l'affermazione secondo cui l'influenza della comunicazione istituzionale aumenta nelle situazioni di rischio ed è maggiore in rapporto all'autorevolezza della fonte. Fosse vero qualunque provvedimento d'emergenza sarebbe destinato a non essere considerato importante. Sicuramente qualcuno non lo rispetterà ma (vedi ad esempio il caso Covid) non capisco come si possa dire che non ci sia stata elevata attenzione da parte della popolazione. A proposito dei 5 Stelle visti come una movimento contrario alla scienza va ricordato che da quando sono al governo le normative sui vaccini non sono cambiate.