Scendevi lungo la strada

Era stata basilare nei formalisti russi la distinzione fra "valore comunicativo" e "valore poetico" del testo.Ma particolare interesse aveva avuto per me la formulazione di Tynjanov degli "indizi fluttuanti",per cui veniva posto in secondo piano il significato originario della parola e acquistava maggior valore la sfumatura generica derivante dall'appartenenza della parola medesima a questo o a quell'altro contesto.Si determinava così un privilegiamento dell'aspetto emozionale del verso,mentre veniva relegato a un posto del tutto secondario o addirittura inesistente l'aspetto cognitivo dello stesso.Ho citato Tynjanov perché mi è sembrato di cogliere nel poiein di Rompianesi questo scarto emotivo-estraniante del discorso,in un "simbolismo dislocato" dove la efficacia immaginifica del termine sovverte ogni sintassi compiaciuta e assertiva.E' un flusso che si espande,si spezza,ritorna in sé stesso,procede in una successione di istanti intervallati da pause.Azzarderei in Rompianesi quasi un "ungarettismo postmoderno",dove la scansione ungarettiana di parola e silenzio si coniuga con la liricità sommessa e fluente di un certo surrealismo alla Reverdy,sopravvissuto alla esplosione dei "grandi racconti",al naufragio dei fondamenti di metafisica memoria.