Scemo di guerra

Questo libro è stato una rivelazione piú che positiva. Ero scettica quando l´ho comprato ma mi è piaciuto veramente molto.

Nel complesso, il racconto è assimilabile ad una cronaca giornalistica, quasi un'inchiesta più che una narrazione. L'impostazione, nonostante si comprenda senza alcun dubbio che l'autore sta dalla parte del protagonista, è fredda in quanto si predilige la chiarezza espositiva dei dati storici. Come se l'autore trovasse urgenza nel comunicare e nel puntualizzare i modelli delle armi e l'ubicazione del fronte. Sicuramente quest'ultimo aspetto per un appassionato di storia è manna dal cielo, tuttavia, siccome ci si trova comunque davanti ad un racconto di narrativa, questa precisione maniacale ruba un po' la scena alla storia e al coinvolgimento emotivo che di norma un romanzo dovrebbe suscitare. Si tratta comunque di un buon racconto che descrive ottimamente "le retrovie", ovvero tutto quel mondo che c'era dietro il fronte come: gli ospedali, i civili, le conseguenze che la guerra lasciava nell'animo e nel corpo. Consigliato sicuramente.

Ottimo romanzo. Interessante soprattutto la parte riguardante l'ospedale Sant'Artemio.