La scelta

Claudia è decisamente l'alter ego di Maria Luisa Leotta; su di lei l'autrice proietta la donna che vorrebbe essere, ma anche la donna che forse non vorrebbe del tutto diventare. Claudia alla fine sceglie, ma dopo un lungo periodo di incertezza e conflitto interiore, in cui fatica a trovare sé stessa, durante il quale si lascia trasportare dalla passione per l'uno e per l'altro uomo, verso i quali prova un desiderio trascinante. L'introspezione psicologica, la messa in immagini degli stati d'animo della protagonista, ci mette di fronte ad un romanzo profondo e complesso, in cui la dimensione sessuale è funzionale e non preminente, a differenza di certi libri che vanno di moda di questi tempi. D'altro canto, la crudezza del rapporto fisico, anche esplicito, mostra senza mezzi termini la forza dell'istinto, una forza che travolge e sottomette, contro la quale ben poco si può fare. Passione e riflessione si alternano ne La Scelta, elementi che sono sempre e comunque controbilanciati da un'ironia e una leggerezza che percorre l'intero romanzo. Sì, la scelta va fatta, è un imperativo categorico che Claudia s'impone, ma sempre con la voglia e la gioia di vivere, sempre godendo del caldo sole della Sicilia, mai cadendo nella disperazione completa. Lo sfondo è la città di Catania, descritta in pochi, essenziali tratti, ma resa viva dalla penna di Maria Luisa, che ci conduce per mano lungo le sue strade e le sue case, che ci fa sentire i suoi rumori, i suoi odori, ci rende partecipi della sua quotidiana umanità. Il romanzo nel romanzo introduce poi un'ulteriore dimensione: compaiono nuovi personaggi che, a loro volta, sono tanti alter ego di Claudia, a sua volta proiezione dell'autrice. La personalità della protagonista, anche lei scrittrice, si frantuma nei vari caratteri che danno vita alla sua opera. Alla fine le due storie convergeranno, fondendosi l'una con l'altra, e la personalità di Claudia ritroverà una sua unione, in un walzer finale liberatorio.