Scarfiotti. Dalla Fiat a Rossfeld

Mi piacciono le biografie e l'ho acquistato per conoscere la storia di questa famiglia che, passando dal nonno, arriva al nipote sempre in un contesto di motori e automobilismo. Un libro nozionistico che sembra un trattato scolastico di storia con continui rimandi bibliografici (metà delle pagine sono asteriscate a fanno riferimento ad avvenimenti e fonti esterne per cui devi continuamente fare un "dentro e fuori" molto dispersivo), senza quel guizzo di passione che può coinvolgere il lettore spronandolo a proseguire nella lettura. Mi dispiace, con tutto il ripsetto per la scrittrice molto ben documentata,ma molto deludente.

Il "Signore" del volante grande pilota e gentiluomo la sua storia e quella della sua famiglia gran bel libro

Comincia con il racconto degli inizi del Regno d'Italia. Ci rappresenta la grandezza del nonno del Pilota, gentiluomo vero, di come fondò la Fiat insieme ad altri e di cui fu il primo Presidente. Racconta anche come questo ruolo gli venne tolto a favore di un comprimario della prima ora, abile, deciso e privo di scrupoli. Destino tragico per il nonno, potrete farvi un'idea dei mandanti morali del suo suicidio. Il racconto ovviamente passa per il padre di Ludovico, imprenditore per necessità, ma pilota dentro. La metamorfosi si completò con Ludovico, velocissimo già in bicicletta prima a pedali nel giardino di casa, ma ben presto su quelle a motore. Pilota poliedrico. Vinse in tutte le categorieo. Alle Mille Miglia, alle Cronoscalate dove era pressochè imbattibile, a Le Mans e anche in Formula 1 con l'agognata, sofferta e sempre amata Ferrari, dove scoprì il peso della politica. Avrebbe potuto vincere molto di più se fosse stato più "furbo", ma era giustamente un gentiluomo come suo padre e come suo nonno. Da leggere.