La scala per il cielo

Il Perù delle rovine Maya, di Sendero Luminoso e della coca è lo sfondo ed il pretesto per il racconto di un viaggio, quello di Lorenzo, che sa di fuga e di sconfitta. Nulla si mostra del passato del protagonista e nulla si dice esplicitamente delle sue responsabilità individuali, ma il contesto storico è chiaro, l’autore si diverte a citare momenti emblematici ed episodi che appartengono alla memoria collettiva di chi ha vissuto il sogno degli anni ’60 e la tragedia degli anni di piombo. I rimandi agli echi della stagione di lotta e l’introduzione del personaggio di Jaime, l’amerindio amico-fratello, vate epico dell’intera vicenda, erede degli ideali di “resistenza” che sembra riscattare il disimpegno e la caduta nell’inganno dei “paradisi artificiali”, colorano di ”politico” la storia. Fanno da contrappunto al “privato” amoreggiare di Lorenzo con la fascinosa Sylviane, sua musa ispiratrice nella predestinata, colpevole, discesa verso gli inferi. Con ritmo narrativo teso si compone una vicenda che è sì quella personale di Lorenzo sia quando ci narra egli stesso il suo viaggio, sia quando gli altri ci dicono di lui, (espediente efficace è infatti il mutare dell’io narrante), ma, nello stesso tempo, è vicenda corale perché agli eventi mai sono estranei i luoghi, le genti, l’umidità delle selve ed il fiato corto delle alture.