Sankara e il kevaladvaitavada

Ho acquistato questo libro prima di conoscere l'autentica dottrina di Adiśankarācārya. Ho riscontrato l'errore del voler definire tale dottrina "kevalādvaita". Gli indologiusano tale denominazione per descriverla come una delle tante correnti del Vedānta, al pari delle altre (viśistā, dvaita, śuddha, ecc.). Le altre scuole dono di fatto dualiste, e mantengono irriducibile la differenza tra avyakta e vyakta, jagat e vyakti. La dottrina di Adiśankarācārya solamente nella sua esclusività non-duale può essere definita unica, kevala. Nessun Advaitin userebbe mai tale termine per indicare la dottrina che segue. Vi sono alcune imprecisioni ed errori dottrinali. Il testo, quasi in apertura, riporta una lista di 478 testi ascritti a Śankara, ma Tradizionalmente sono riconosciuti tali solo i Prasthāna Traya Bhāsya; pochi altri testi sono riconosciuti come totalmente aderenti alla dottrina Śankariana. Alcuni di questi potrebbero quindi essere stati scritti da Adiśankarācārya (che comunque Tradizionalmente ha scritto i commenti al triplice fondamento del Vedānta), e non da un successivo Śankarácārya in veste di successore come Jagadguru dei Pitam da lui fondati.