Sangue e plusvalore

Questo libro mi è stato regalato da un'amica che conosce la mia passione per i romanzi gialli e di avventura, ancor meglio se di ambientazione storica. Ha colpito nel segno perché, pur non essendo un'esperta di marxismo, ho apprezzato questo romanzo per la descrizione del contesto della Londra dell'Ottocento, delle abitudini e della mentalità del tempo. Mi è piaciuta la figura, anche fragile, di Marx che, per difendere la classe operaia, rischia la propria vita in una situazione decisamente "da horror". Lo stile è scorrevole e coinvolgente, senza descrizioni pedanti, come purtroppo accade a volte nei romanzi storici o di argomento politico.

Il libro tiene fede alla promessa: capire Marx appassionandosi, divertendosi, emozionandosi. Visto dagli occhi di Daniel, il suo giovane assistente, Karl Marx diventa un personaggio vicino e quotidiano, così come in effetti traspare dalle sue lettere e scritti più privati. Ma il romanzo va oltre il ritratto del protagonista, regalandoci un'accuratissima descrizione della londra vittoriana, del mondo degli operai e degli esuli politici. Anche qui, l'autore trova il giusto equilibrio fra la descrizione storica, la denuncia politica e l'avventura, in cui la suspence non viene mai a mancare. Indicato per un pubblico di adolescenti appassionati dell'horror politico, ma anche per lettori esperti di storia e teoria marxista che sicuramente si divertiranno nella lettura.

Astuta l'idea di utilizzare come protagonista del romanzo nientemeno che Karl Marx, descritto nei suoi anni di es.lio londinese. Ma, a parte tanta astuzia che strizza l'occhio a chi si sente di sinistra ed "oggettivamente" intellettuale, il romanzo è banale e prevedibile, con alcune perle, come l'uso del fraseologico "pettinare le bambole" che di certo è più appropriato a Bersani che a Marx. Insomma un Twinlight in salsa rossa con qualche citazione dal capitale...considerando che costa come tre pacchetti di sigarette, almeno fa meno male. Ma altri pregi non ne vedo.