Sangue di Giuda

Questo romanzo è meraviglioso! ti sconvolge!

Giuda è un ultimo, quello che porta addosso non è il suo vero nome, ma un soprannome che gli è stato attribuito nel passato, un passato fatto di dolore, che scopriamo piano piano, durante le sue confessioni. Giuda è sicuramente un protagonista difficile da dimenticare, è la vera forza di questo romanzo, distrutto dagli affanni ma dotato di una particolare ironia infusa in tutto quello che dice e che fa. Giuda fa tenerezza, fa pena, fa persino rabbia a volte, perché è debole e non nega di esserlo. La sua è una vicenda insolita, paradossale, inserita in un contesto fittizio ma parente stretto della realtà che tutti noi viviamo. Sangue di Giuda è un romanzo sorprendente, dotato di una voce forte – quella di Giuda, o di Graziano Gala – che lascia senza parole.

"Sangue di Giuda" è un romanzo scritto in dialetto; sì, questa scelta può lasciare straniti, ma Giuda - protagonista di questo romanzo - conosce come unica lingua questa qui: un mix tra salentino e campano, una lingua vera, "d'urgenza", che serve per spiegarsi profondamente all'Altro. Se temete di avere delle difficoltà nel comprenderla, non temete: alla fine del libro troverete Giuda che in un curiosissimo Glossario vi spiegherà il significato delle parole della sua lingua. Per me, "Sangue di Giuda" è stata un'altalena di emozioni: mi ha fatto sorridere, mi ha fatto piangere, mi ha impedito di respirare per il dolore. Le parole, quando sono scritte con attenzione, possono solo suscitare questo. È un libro di cui si sentirà molto parlare, così come del suo talentuoso autore.